Quelle mani alzate verso la curva dei tifosi viola per chiedere scusa sono un segno di resa. E quel gol sbagliato è l´ultima curva contromano del campionato di Andrea Lazzari. Tre milioni e mezzo, tanto è costato alla Fiorentina, che ha comprato dal Cagliari la metà di nulla. Una stagione maledetta, tutta in salita, sbagliata, ridicola. Roba da chiedere indietro i soldi e rispedire al mittente la merce. Non è quello che abbiamo comprato. A Cagliari ridono. Loro in fondo lo hanno sempre saputo che non era un fenomeno. E se chiedi in giro ti rispondono sempre con la solita frase: «Un buon giocatore, ma troppo discontinuo». Alti e bassi. Qui solo bassi.
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Lazzari, la sua stagione è un mistero
Un talento involuto, uno dei tanti errori commessi da Corvino. Ma Rossi lo tiene sempre in campo
Eppure nel salto da Bergamo e Cagliari sembrava avesse davanti un futuro importante. Il Milan lo ha inseguito a lungo, anche a gennaio Galliani è tornato all´assalto. Allegri, che lo ha scoperto a Grosseto e lanciato nel Cagliari, lo voleva per il suo centrocampo. Prandelli lo ha perfino chiamato in Nazionale. Ma è stato un attimo, poi l´effetto è svanito. Lazzari si è involuto così tanto che oggi nemmeno lui sa che tipo di giocatore è. Alla Fiorentina ha fallito ovunque. In mezzo al campo, dietro la punta. E il problema non è quel gol sbagliato a Parma, ma tutto il resto. Lazzari non ha mai legato con la Fiorentina, tantomeno con il suo gioco. Eppure Rossi lo tiene sempre lì. Una specie di sfida. Ma è stato un errore, una delle tante scelte sbagliate del mercato di Corvino. «È un ragazzo tranquillo» dice chi lo conosce bene.
I genitori sempre allo stadio, una Mini per girare in città, ogni tanto una serata in discoteca. Una vita senza eccessi, un calcio senza stimoli. E senza fantasia. È come se un virus gli avesse resettato il talento. A giugno la Fiorentina dovrà decidere che fare di quel mezzo cartellino che ha in mano. Ma il problema adesso è portare in fondo questa stagione e Lazzari nel progetto salvezza fa fatica a trovare una collocazione. Chissà cosa farà Rossi a Catania, chissà che formazione manderà in campo, ma quel ragazzo che pensava di avere talento ha bisogno di essere aiutato. Per non intristirsi ancora di più. O magari per trovare la forza di dare una mano alla Fiorentina. Non sarebbe male se avesse un sussulto di orgoglio, un guizzo, un brivido e almeno una volta riuscisse a essere decisivo.
Giuseppe Calabrese - La Repubblica
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