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Lazio-Fiorentina: la ricostruzione, ecco cosa si sono detti Massa e Fabbri

Fabbri lo ha chiamato in cuffia dicendogli che c’era un’azione da rigore che doveva andare a vedere. Un contrasto in area laziale tra Pezzella e Caicedo...

Redazione VN

Fabbri lo ha chiamato in cuffia dicendogli che c’era un’azione da rigore che doveva andare a vedere. Un contrasto in area laziale tra Pezzella e Caicedo. Questo dopo la rovesciata dello stesso giocatore della Fiorentina e il miracolo di Strakosha. Massa, che nonostante fosse in posizioni favorevole non aveva fischiato la massima punizione, si è fidato del suo collaboratore al var e ha fermato il gioco disegnando in aria il quadrato che significa: «Vado a vedere le immagini». L’arbitro di Imperia si è diretto nello spazio riservato al piccolo monitor dove vengono proiettati i replay dell’azione incriminata. «Guardalo bene è uguale al fallo fatto da Gobbi su Belotti domenica a Torino, te lo ricordi?». Questo più o meno quello che Fabbri, in procinto di diventare arbitro internazionale, avrebbe detto in cuffia a Massa che ha risposto prontamente: «Sì, sì lo vedo. Me lo ricordo bene». E se lo ricordava bene sì il fischietto genovese perché domenica scorsa era lui l’assistente al var all’Olimpico di Torino. Ed è stato proprio lui che ha richiamato Gavillucci, che arbitrava il match tra i granata e il Chievo. Ha guardato ancora il replay da un’altra angolazione e poi ha deciso con fermezza di decretare il rigore contro la Lazio. Questa la ricostruzione de Il Messaggero.

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