Ora giù le carte - scrive Alessandro Rialti su Stadio -. Firenze adesso non chiede più trasparenza, la pretende. Dopo la grande mobilitazione in vista della gara con la Juve (parola d'ordine: niente contestazioni, solo tifo), adesso ultrà e vecchi tifosi chiedono di guardare dentro la Fiorentina. Chiedono alla Fiorentina e a Sousa di parlare più chiaro, mentre prende corpo l’unica vera ipotesi di lavoro per venir fuori da questo loop: un asse fra i Della Valle e Sousa.
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L’asse tra Diego, Andrea e Paulo è la sola strada percorribile
Programmazione, acquisti, la Fiorentina che sarà: l'allenatore e la proprietà lavorano a intese e feeling oltre ogni mediazione
Il tecnico crede in un futuro viola? Accetta le ipotesi proposte dai Della Valle oppure chiede (come appare chiaro), a sua volta, di gestire «insieme» la complessità della struttura tecnica? Accetta di allenare e di dire sì, oppure viole un ruolo all'inglese, all'insegna della parola... "together"? E la società intende rilanciare confermando lo spirito che anni fa manifestò Diego Della Valle («Non c'è bisogno dei Della Valle per...vivacchiare»)? Oppure non vuole scostarsi dalla più ferrea logica del fair play finanziario? E ancora e in modo più stringente: siamo tutti pronti per il salto di qualità? L'importante, fa capire Firenze intera, è dire esattamente come stanno le cose. (...)
Chiarezza ora, se si vuol ripartire con il piede giusto. L'idea vincente sarebbe quella di un solo asse: Diego-Andrea-Paulo. Per il resto metteteci pure Rogg e la sua misura, Pradè e la sua passione, Corvino (per il quale si riparla di un avvicinamento) e la sua astuzia, Cognigni e il suo equilibrio, ma conterebbero comunque il giusto. (...)
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