In principio fu Daniele Cacia. La faccia da bomber di riserva, ma una presentazione da grande evento. Era il gennaio 2008 e da allora, stagione dopo stagione, anno dopo anno, fino ad arrivare all’altro ieri, il gennaio della Fiorentina è diventato il mese degli attaccanti. No, non i campionissimi, i big, ma gli illustri sconosciuti. Le riserve delle riserve che però — per chissà quale regola non scritta del pallone — riescono a sprigionare una strana simpatia e, magari per un attimo, a sentirsi l’uomo giusto al posto giusto. Prendiamo Larrondo che con il suo gol rocambolesco, fortunato, ma decisivo, ha saputo trasformare i brusii che il popolo viola gli aveva fatto piovere addosso dopo un errore da campetto di periferia, in applausi a scena aperta. Magari accompagnati da un sorriso, ma comunque applausi. Larrondo, arrivato (a gennaio) come riserva delle riserve, certo, si augura di non essere il bomber d’inverno, quello targato 2013, che va ad allungare la striscia di attaccanti forse simpatici ma poco protagonisti delle domeniche viola.
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Larrondo, l’ultimo dei peones cerca la svolta
Da Cacia a Keirrison, i bomber di scorta finora non hanno avuto fortuna
Dopo la mezza stagione di Cacia (un gol all’attivo in coppa Uefa contro il Rosenborg), infatti, il gennaio dell’anno successivo (2009) fu quello segnato dall’arrivo di Emiliano Bonazzoli. Pedina di scambio per completare l’operazione Pazzini con la Sampdoria, l’attaccante ha consegnato agli annali della Fiorentina una sola rete, guarda caso contro la sua ex squadra la Reggina. Storia al contrario invece per Inacio Castillo, puntero triste che nel gennaio del 2010 decise — e obiettivamente non aveva altra scelta — di chiudere la sua piccola esperienza in viola. Segnò solo un gol a Firenze e ricordate a chi? Al Bari, ovvero la squadra con la quale aveva già raggiunto (rete il 10 gennaio e trasferimento in Piglia il 15) un accordo per cambiare maglia. Castillo segnò e non festeggiò. Inevitabile. E decisamente triste. Esce Castillo ed entra Keirrison. Keirrison chi? La domanda fece il giro di Firenze, e non solo, quando la Fiorentina annunciò l’arrivo del giovane attaccante brasiliano. Illustre sconosciuto al pubblico italiano, Keirrison ebbe a suo sfavore anche la sfortuna di sbarcare a Firenze dopo che per settimane la società viola aveva trattato Cassano. Due i gol all’attivo per il brasilianino (contro Lazio e Inter) svanito nel nulla dopo una manciata di mesi. Ed eccoci allo scorso anno (gennaio 2012). L’inverno sancisce l’addio di Santiago Silva, El Tanque, arrivato a Firenze in estate e accolto al ’Franchi’ da un pubblico scatenato ed esaltato. La favola del Tanque durò poco, pochissimo (una sola rete all’attivo) e quell’accoglienza da vip in piena estate, scivolò via settimana dopo settimana. Fino a trasformarsi in indifferenza.
Riccardo Galli - La Nazione
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