Su La Repubblica di oggi, edizione nazionale, c'è un focus sulla tensione ultras che caratterizza Atene. Non solo per questioni di calcio, anzi la situazione si è riaccesa in questi giorni dopo la Final Four di Eurolega (basket) appena vinta dal Panathinaikos: a Berlino una settantina tra ultrà della squadra campione e dell’Olympiakos (terzo) si sono presi a colpi di mazze da baseball: 12 feriti. Ci sono cinque squadre ateniesi — oltre alle tre big il Panionios e l’Atromitos — e cinque polisportive dove calcio, pallacanestro, pallavolo, pallanuoto e pallamano si incontrano. Un calendario fitto che permette alle frange estreme delle curve di scontrarsi a ripetizione. Olympiacos e Pana hanno giocato a porte chiuse da dicembre a febbraio per i disordini dopo un derby di volley. Nel 2016 Olympiacos-Paok è finita tra lancio di seggiolini e fumogeni: Coppa di Grecia annullata. Due anni dopo il presidente del Paok, Ivan Savvidis, è entrato in campo con la pistola per un gol annullato. L’odio tra gruppi ultrà incrocia la politica e la situazione della Grecia. I neonazisti di Alba Dorata e gli anarchici hanno trovato terreno fertile negli stadi, anche se in numeri esigui: in curve storicamente di destra, i movimenti si inseriscono per affiorare e scomparire in base al momento. Se nell’antichità l’Olimpiade interrompeva le guerre, oggi la finale di Conference rischia di diventare motivo di scontro tra violenti che con lo sport non hanno nulla a che vedere.
Viola News
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LA REPUBBLICA
L’acropoli dello sport e degli scontri: Atene sempre ad alta tensione
Scopriamo meglio il contesto ultras greco: tra politica e rivalità, gli scontri sono molto frequenti
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