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La via tedesca per arrivare ad una svolta

Un solo gol in quattro partite — come il catenacciaro Sassuolo — è un bottino troppo magro per una squadra come la Fiorentina che fa dell’attacco la sua principale ragione …

Redazione VN

Un solo gol in quattro partite — come il catenacciaro Sassuolo — è un bottino troppo magro per una squadra come la Fiorentina che fa dell’attacco la sua principale ragione di gioco. Certo, non smetteremo mai di far notare quanto pesi l’assenza di Rossi e come il continuo stop and go (più stop che go) di Gomez continui a scombinare i progetti tattici di Montella. Ma gli infortuni non possono essere un alibi, anche perché Pepito — se tutto va bene — lo rivedremo agli inizi del 2015, mentre SuperMario — una volta superato l’infortunio muscolare — avrà bisogno ancora di qualche settimana per recuperare la forma ottimale. E allora come arginare quella che i numeri dipingono come una vera emergenza? La Fiorentina a ottobre affronterà in sequenza Dinamo Minsk, Inter, Lazio, Paok Salonicco, Milan e Udinese. Un autunno bollente che potrebbe dare le prime risposte sull’esito della stagione viola. Proprio per questo Montella dovrà trovare nell’ampia rosa a disposizione la chiave per dare imprevedibilità alle soluzioni offensive. Nel primo anno dell’Aeroplanino a Firenze Jovetic e Ljajic hanno garantito gol, fantasia e verticalità al gioco; la scorsa stagione ci ha pensato — fino a quando il ginocchio ha retto — Pepito. E ora? Babacar e Bernardeschi, per ammissione dello stesso Montella, non hanno ancora le spalle abbastanza forti. Ma tra gli arrivi estivi ce n’è uno che potrebbe dare la scossa: Marko Marin. Il tedesco se recuperato (è anche lui reduce da vari infortuni) può saltare facilmente l’uomo, fare assist e segnare. Quello che ci vuole per abbattere i muri difensivi degli avversari.

Antonio Montanaro - Corriere Fiorentino