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La via lusitana per ritornare grandi

Braga non è il singolare di braghe. Anche se di quelle, in qualche modo parliamo. Perché evoca calcio. In noi cinquantenni ricorda l’ultima disastrosa partita degli azzurri di Bearzot prima …

Redazione VN

Braga non è il singolare di braghe. Anche se di quelle, in qualche modo parliamo. Perché evoca calcio. In noi cinquantenni ricorda l’ultima disastrosa partita degli azzurri di Bearzot prima del trionfo mondiale nel 1982 in Spagna (Italia-Sporting Braga 1-0, gol di Graziani). E’ pura nostalgia il ritorno sulla scena della memoria lusitana, da quando la Fiorentina ha imbarcato Pedro Pereira, ennesimo uomo mercato e poi Paulo Sousa e poi chissà qualche altro campione - Andre Pinto o Danilo ? - suggerito da Jorge Mendes, il procuratore più potente del mondo. Che sia potente non si discute, che della scuderia faccia parte anche Cristiano Ronaldo nemmeno, che la Fiorentina possa trarne vantaggio per ora è un’equazione da dimostrare. Siccome non stiamo parlando del Real Madrid, viaggiamo con prudenza. Per non rimanere in Braga di tela.

(cfr. Antonio Tabucchi: “Non si sentì rassicurato, sentì invece una grande nostalgia, di cosa non saprebbe dirlo, ma era una grande nostalgia di una vita passata e di una vita futura, sostiene Pereira”).

Marcello Mancini - La Nazione