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La vendetta di Sinisa (che perde solo la voce)

La voce gli è tornata solo all’ultimo, giusto in tempo per presentarsi in tv e in sala stampa a commentare la sua Sampdoria terza in classifica. Sguardo felice, ma stremato, …

Redazione VN

La voce gli è tornata solo all’ultimo, giusto in tempo per presentarsi in tv e in sala stampa a commentare la sua Sampdoria terza in classifica. Sguardo felice, ma stremato, quasi come avesse giocato lui, Sinisa non è cambiato di un millimetro. Per lui la partita è una battaglia e la squadra un esercito da guidare e tenere sulla corda sempre, fino all’ultimo minuto di gioco. Braccia larghe lungo i fianchi, corpo proteso in avanti a voler entrare in campo, l’area piccola (che a Marassi è particolarmente ristretta) sembra una gabbia, e lui un leone. Che ricorda pure nell’orgoglio, anche se pur essendosi preso una rivincita pesante evita polemiche o frecciate. Anzi il primo pensiero va alla Fiorentina «che è una squadra che gioca bene e che abbiamo battuto credo meritatamente nonostante i problemi in difesa». Già, la sua Samp, che «era difficile immaginare al terzo posto a inizio stagione» e che adesso «ha dimostrato però di poter battere chiunque». Anche contro la Roma, per la verità, i doriani avevano fatto vedere di essere in salute e di saper mettere in campo la grinta e la determinazione di un allenatore che fa del temperamento la propria più grande qualità. Proprio quello che a Firenze, forse, è stato capito troppo tardi. (LEGGI LE SUE PAROLE)

Corriere Fiorentino