Cesare Prandelli è a Firenze, ma nella sua Orzinuovi il Coronavirus si è portato via tanti amici: "Poto gli ulivi, pianto gli ultimi arrivati e c'è da fare la legna. Sto studiando 'La tecnica del giardiniere' e per ora curo il pollice verde". Così l'ex allenatore viola racconta come passa il tempo a La Gazzetta dello Sport ma allo stesso tempo pensa al suo paese, 30 km da Brescia, che piange i suoi morti, 90 da quando è scoppiata l'emergenza Coronavirus: "Ero lì tre settimane fa da mia mamma, domenica mattina in piazza a chiacchierare con gli amici di una vita. Un paio di persone che erano state al bocciodromo risultavano positive, ma si parlava di altro. Avevo impegni di lavoro a Firenze e sono ripartito: il giorno dopo è diventata zona rossa". Prandelli racconta inoltre come uno zio e altri parenti sono contagiati, e pensa con ansia alla madre anziana. E come ripartirà il calcio? "Ho un sentimento di repulsione. Lo associo al divertimento, per questo non è il momento".
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La testimonianza di Prandelli: “Tornato in tempo a Firenze. Orzinuovi piange i suoi morti”
La paura dell'ex allenatore viola
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