stampa

La rivoluzione della Primavera

Primavera, è vera rivoluzione. Che va inserita in un discorso globale che riguarda l’intera categoria. Il nuovo regolamento ha abbassato di un anno il limite anagrafico iscrivendo i nati nel …

Redazione VN

Primavera, è vera rivoluzione. Che va inserita in un discorso globale che riguarda l’intera categoria. Il nuovo regolamento ha abbassato di un anno il limite anagrafico iscrivendo i nati nel 1994 o che abbiano compiuto 15 anni, ammettendo peraltro tre fuori quota classe 1993 ed uno senza vincoli di età (per gli infortunati o esuberi della prima squadra). Una modifica di per sé positiva per gli stantii settori giovanili italiani o sono auspicabili altre soluzioni? Lo abbiamo chiesto al professor Vincenzo Vergine, responsabile sviluppo settore giovanile della Fiorentina.

«Rende le nazionali under più competitive ma dall’altra parte si allarga la forbice tra i grandi club e gli altri. Sarebbe ideale avere una seconda squadra, modello spagnolo, che possa iniziare dalla C2 per arrivare al massimo alla categoria inferiore a quella della prima squadra. Ipoteticamente un’under 23 in cui fare giocare i nostri ragazzi ora alla Juve Stabia, alla Pro Vercelli, eccetera. Noi abbiamo fatto questa proposta ed anche le altre squadre sarebbero favorevoli».

Questa scelta farebbe bene ai ragazzi che potrebbero crescere nella società di appartenenza giocando con continuità in un campionato vero, ma non incontra i favori di chi è al potere dato che Lega Pro, serie B s Serie A sono tre leghe distinte ed intendono evidentemente rimanere tali.

A proposito di anagrafe, nella prima di campionato nel 4-3-3 di Semplici erano cinque i ’95 e sei i ’94 e nella ripresa sono subentrati due ’96. Se si aggiunge Bangu, che potrà giocare solo da ottobre quando avrà compiuto 15 anni, è una Primavera giovanissima. 

«Avendo un bel gruppo ’95 andiamo oltre il regolamento schierando questi giocatori. La base è toscana, questo è un lavoro arrivato a maturazione. Per Capezzi, in panchina con la prima squadra, è il settimo anno. Bernardeschi è qui da otto, ma non ci sono solo loro».

Del resto fino a 14 anni si possono tesserare solo ragazzi della regione. Un solo nuovo arrivo nell’undici titolare, Folla, però, è in controtendenza rispetto alle precedenti stagioni quando le novità arrivavano a grappoli prima dall’est europeo poi dal Brasile e dall’Africa. È stato ridotto il budget del settore giovanile o è cambiata la strategia societaria? «La società crede molto nel settore giovanile. Prima c’erano più ragazzi da fuori perché ancora non era cresciuta la base toscana».

La Nazione