Trentatrè giorni al campionato, pochi ma anche abbastanza per modellare la Fiorentina, darle un aspetto solido, scegliere interpreti coinvolti. Non ci vorrà molto per migliorare la devastata situazione di uno spogliatoio che nel tempo non ha più condiviso gli obiettivi, mentre il resto toccherà a Montella, imposto da Pradè come a suo tempo fece Corvino con Prandelli (nel 2005 la proprietà aveva puntato su Guidolin, pochi mesi fa la prima scelta era stata Ranieri): l’asse funzionante direttore sportivo-allenatore è una garanzia per non moltiplicare all’interno dello staff l’ansia che il mercato sparge tutti i giorni. Montella si fida di Pradè, che a sua volta si fida della promesse della società. Unica condizione: il monte ingaggi dovrà abbassarsi a 40 milioni lordi (erano 53).
stampa
La rivoluzione dei piccoli passi, con l’incognita JoJo
Il monte ingaggi complessivo dovrà abbassarsi di 13 milioni
Le trattative sono complesse e quasi tutte le società giocano al ribasso, cercano scorciatoie, puntano sui prestiti: in questo quadro di incertezza è possibile che la Fiorentina del 26 agosto (prima giornata della nuova stagione) sarà diversa da quella del 31, ultimo giorno del mercato. Non è escluso che un colpo importante possa arrivare nell’ultimissima fase, quando la Fiorentina dovrà aver risolto da tempo l’incognita Jovetic. Perché è impensabile che il tormentone possa prolungarsi oltre il 15 di agosto, nonostante il gentlemen agreement che la società ha raggiunto con il procuratore di JoJo il giorno del prolungamento del contratto fino al 2016. La Fiorentina si è impegnata con Jovetic, il suo manager dovrà rispettare i termini dell’accordo: 30 milioni in contanti, senza contropartite. Ma nel caso dovessero arrivare — ipotesi ancora tutta da dimostrare — la Fiorentina dovrà anche essere in grado di spenderli.
Angelo Giorgetti - La Nazione
© RIPRODUZIONE RISERVATA