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La Repubblica: ecco perché rallenta il campionato viola

Dal problema scontri diretti ai cambi, dalla difesa al sogno Champions

Redazione VN

Come scrive Giuseppe Calabrese su la Repubblica, la partita della Fiorentina contro la Juventus ha lasciato cinque domande:

1) Non si potevano fare i cambi un po' prima? A Torino il tecnico ha fatto entrare in un colpo solo Pasqual, Mati Fernandez e Rossi. E’ vero, lo ha fatto a cinque minuti dalla fine e forse poteva farlo anche prima, ma siamo proprio sicuri che quei tre giocatori avrebbero cambiato la partita? Mah, qualche dubbio lo abbiamo. 

2) E' ancora giusto sognare la Champions? Rispetto alle altre squadre la Fiorentina ha una rosa meno adeguata per obiettivi così prestigiosi. La squadra in estate non è stata costruita per arrivare fra le prime tre. Poi le cose sono andate più veloci del previsto. la Fiorentina adesso può puntare alla zona Champions. Anzi, ha il dovere di farlo. Per questione di orgoglio, certo, ma soprattutto perché se arrivi lì ti metti in tasca almeno 20 milioni e per il bilancio viola sarebbe un bel toccasana.

3) Superlavoro per i soliti noti. E gli altri? Contro la Juventus la squadra viola ha dato segnali di stanchezza. E forse è la prima volta che succede. Evidentemente il doppio impegno campionato- Europa League sta iniziando a pesare sulle gambe dei giocatori, soprattutto su quelle di chi gioca di più. Prevedibile. Quello che Sousa non aveva previsto, però, è che il gruppo si sarebbe spaccato in due e che le differenze di condizione (fisica e psicologica) e tenuta sarebbero emerse in maniera così evidente.

4) Scontri diretti, esiste un problema? Napoli, Roma e Juventus: tre sconfitte. La Fiorentina contro le squadre che lottano per la Champions ha sempre perso. L’unica eccezione è stata l’Inter, travolta a San Siro nel momento di maggior splendore della squadra viola. Questione di personalità, ma soprattutto di attenzione. La squadra di Sousa a volte ha dei cali di concentrazione che regalano occasioni agli avversari. Capita poco, ma capita.

5) Da reparto prodigio del torneo agli svarioni di Torino: che succede? Per buona parte della stagione la difesa è stata uno dei punti di forza della Fiorentina. Merito, probabilmente, di un’organizzazione complessiva di squadra che ha saputo garantire adeguata copertura davanti a Tatarusanu. E di una condizione complessiva dei difensori sicuramente migliore di adesso. Evidentemente la Fiorentina sta pagando la fatica di un avvio di stagione sovradimensionato. Non si spiega altrimenti l’errore a Torino di Astori, uno dei migliori finora.