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La partita perfetta di Terim. E l’inizio della fine

Il ricordo di David Guetta di quel 13 gennaio 2001

Redazione VN

Il fatto che Rui Costa giocasse da...Rui Costa era piuttosto normale, un po' più strano invece che Rossitto fosse diventato un centrocampista completo a tutto campo e che Pierini emulasse Nesta. Eppure questo accadde nei due mesi tra dicembre 2000 e gennaio 2001 e quel quattro a zero al Milan diventò il più scintillante biglietto da visita che Terim potesse presentare all'esigente calcio italiano. Non a caso in quella fredda ed esaltante serata invernale si consumarono due addii: quello di Zaccheroni, da lì a poco esonerato, ma anche quello dell'Imperatore alla Fiorentina, incapace di resistere alle sirene milaniste. Un innamoramento violento quello di Galliani e Berlusconi, che vollero a tutti i costi Terim salvo poi accorgersi dopo pochi mesi di aver sbagliato la propria scelta. Ma la serata del 13 gennaio 2001 fu davvero magica. Avrebbero potuto segnare tutti, si limitarono a farlo Nuno Gomes, Cois, Chiesa e il maestoso Rui Costa. Un calcio quasi troppo bello (e dispendioso) per essere vero e infatti subito dopo il trionfo la Fiorentina si inabissò ottenendo appena tre punti in sei partite.

David Guetta - Corriere Fiorentino