La Gazzetta dello Sport prova ad immaginare chi potrà far parte del nuovo ciclo azzurro, anche se ancora manca il Ct. Difficilmente verrà spazzato via lo zoccolo duro della squadra (Buffon, Chiellini, De Rossi), che però l’altro ieri si è più o meno apertamente schierato contro Balotelli: sul milanista ci sarà da sciogliere un nodo. Per il resto la prima fase sarà il definitivo inserimento, o il consolidamento della posizione, dei migliori elementi della «vecchia» Under 21: oltre a Verratti, Insigne e Immobile, fiducia anzitutto a Florenzi, per un reparto che continuerà a fondarsi sull’esperienza di De Rossi, Marchisio, Montolivo e Candreva, ma le cui chiavi - senza Pirlo - andranno al centrocampista del Psg. Parolo è una delle probabili conferme, la duttilità di Romulo sarà come minimo considerata anche dal successore di Prandelli, che fra i più giovani potrà esaminare la candidatura di Bonaventura. In attacco il futuro, adesso ancora più di prima, sembra del Grande Rimpianto, Pepito Rossi, ma è lì davanti che in teoria c’è più abbondanza: al di là di Insigne e Immobile, e di un reinserimento di Destro che forse sarebbe stato più delicato per Prandelli, il campionato potrebbe restituire finalmente il miglior El Shaarawy e confermare le prospettive di Gabbiadini, Berardi e Zaza. Nella seconda fase del rinnovamento, scrive la rosea, sarà il travaso dall'attuale Under 21 e al momento i migliori prospetti sembrano Romagnoli (che però finora ha giocato poco con la Roma), Rugani (che invece farà il titolare in A con l’Empoli) e Zappacosta in difesa, Baselli a centrocampo, Bernardeschi e Belotti per l’attacco.
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La nuova Italia di Pepito, Bonaventura e Bernardeschi
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