Delude la Fiorentina, che imposta la fase di decollo _ quattro occasioni da gol _ ma alla distanza perde il suo super centrocampo e la partita, svanendo in un finale molle esposto ai contropiede. Una prestazione lontanissima dai migliori standard viola e nel secondo tempo anche da quelli medi. Resta il rimpianto per il probabile rigore negato su Rossi sullo 0-0 (fallo di Danilo), ma la sconfitta è pesante perché interrompe un periodo di crescita (cinque vittorie nelle ultime sei partite) e boccia la squadra in una domenica messa in discesa dagli inciampi di Napoli e Verona. Inutile la prova di forza nella mezz’ora iniziale: una fiammata che lascia molti rimpianti per quello che vede poi, con i giocatori migliori (Borja, Aquilani, Pizarro, Rossi, lo stesso Cuadrado) incapaci di fare la differenza con la qualità delle iniziative personali e del giro palla. Ma è tutta la Fiorentina che si perde per strada: una delle peggiori partite in trasferta con Montella, la terza sconfitta in campionato che niente ha a che vedere con le altre due _ profondamente ingiuste _ contro l’Inter e il Napoli. A poco è servito nel secondo tempo l’ingresso di Ilicic, prima decentrato a destra e poi più centrale, mentre Matos è almeno riuscito a portare un po’ di freschezza. E se alla fine il migliore è Neto _ di gran lunga _ forse bisogna aggiungere poco.
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La Nazione: Una Fiorentina irriconoscibile
Delude la Fiorentina, che imposta la fase di decollo _ quattro occasioni da gol _ ma alla distanza perde il suo super centrocampo e la partita, svanendo in un finale …
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Angelo Giorgetti - La Nazione
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