Mario non è uno stopper, ma in area è decisivo: gran salvataggio venerdì sul colpo di testa di Llorente. Era piazzato anche a Cagliari sul tiro in porta di Ekdal, il sospetto della mutazione prende quota. Mario non è uno stopper, ma ultimamente ci si ricordano i suoi interventi in difesa e non quelli in attacco. Per estrarlo dalla sua condizione di campione ancora troppo ex servirà probabilmente qualche correttivo. Perché se il rendimento di Gomez è ancora troppo imballato, è altrettanto chiaro che le palle giocabili per lui sono pochissime. Una, due, al massimo tre. Se poi gli si chiede di pressare il regista (Pirlo) e contribuire alle coperture, è chiaro che la lucidità in area diminuirà...
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La Nazione: più aiuto per Mario Gomez
L’intesa con Cuadrado deve ancora migliorare. La strana coppia viola
Niente paragoni con i tempi del Bayern, quando era semplice giocare con lo schema R2 (Robben-Ribery), stimati fornitori di assist. Oggi c'è Cuadrado che come seconda punta vagamente centrale ha una libertà di azione, e di corsa, svincolate da incarichi: difficile da decrifrare per gli avversari e anche per i compagni, essendo JC11 prediposto soprattutto all'azione personale. Mario lo vede in genere sfrecciare, aggiungendo all'azione le sue frequenze nettamente più lente. E spesso non fa una gran figura. Zero tiri in porta contro la Juve, 12 passaggi, 2 sponde. Ammesso che debba farlo rinunciando così alle proprie caratteristiche più 'totali', la squadra non lavora per lui. E se gli avversari diretti si chiamano Bonucci (fortissimo venerdì) e Chiellini sarà dura emergere dal 5 in pagella frutto dell'isolamento e della malinconia interiore. Montella ha ri-trovato un equilibrio con il metodo di gioco rilanciato a Verona (3 vittorie e un pareggio) e ora dovrà dedicarsi al recupero di un sistema di gioco più adatto a Gomez. (...)
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