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La Nazione: l’insostituibile Pek

Nella definizione del vocabolario di «indispensabile» si fa chiaro riferimento a qualcosa di necessario, essenziale, determinante e soprattutto insostituibile. E a ben guardare, negli ultimi anni, sono tanti coloro i quali …

Redazione VN

Nella definizione del vocabolario di «indispensabile» si fa chiaro riferimento a qualcosa di necessario, essenziale, determinante e soprattutto insostituibile. E a ben guardare, negli ultimi anni, sono tanti coloro i quali si sono ritrovati il marchio di indispensabile in casa viola. Storie diverse tra loro, come quelle di Cuadrado o Neto ormai già dimenticati, ma che hanno dimostrato come chiunque sia sostituibile. Regola che, però, come sempre può sempre presentare eccezioni. Tanto che qualcuno che possa includere tutti i termini della definizione di cui sopra ancora c'è, e non a caso da tempo la Fiorentina ne cerca il degno erede.

David Pizarro, d'altronde, non è mai andato troppo per il sottile, né fuori, né dentro il campo, e sarà forse anche per il suo carico di personalità che la sua presenza risulta spesso fondamentale. Perchè il cileno è il regista del gioco che Montella ha costruito negli ultimi tre anni, e perchè in sua assenza è come se tutto fosse più complicato. Lo sanno bene i tifosi viola, ma lo sa ancora meglio Montella. Che se raramente ha definito un giocatore indispensabile, probabilmente si è concesso uno strappo proprio con il Pek. Che Pizarro avesse il suo peso non è propriamente una novità (basterebbe rileggersi le sue dichiarazioni), ma certo questa stagione ha dimostrato, se ancora ce ne fosse bisogno, quanto le sue geometrie siano vitali.

Fino ad oggi sono 23 le presenze complessive, di cui 4 in Europa League e una in Coppa Italia. In particolare, però, è in campionato che è emerso in modo evidente il bisogno della squadra di poter fare affidamento sul proprio regista. Dopo le prime due giornate di campionato, infatti, Pizarro è rimasto fuori nella vittoriosa trasferta di Bergamo e nel pari interno con il Sassuolo, salvo ritrovarsi in tribuna contro il Milan dopo altre tre gare consecutive. E nella lenta risalita dei viola in classifica il suo apporto è stato decisivo viste le successive 12 presenze consecutive (dalla nona alla ventesima giornata) nelle quali ha collezionato due assist, sette gare senza essere sostituito e quattro subentri, di cui uno solo in negativo, a Genova, con un pallone regalato a Eder per il gol definitivo della Sampdoria. Il resto è storia recente. Il doppio regista visto a Roma in Coppa Italia, con lo stesso Badelj apparso più a suo agio in campo con la presenza di Pizarro, e il suo ingresso in campo contro l'Atalanta che ha consentito ai viola di ribaltare il risultato nel finale.

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