Il futuro di Giuseppe Rossi - scrive Giampaolo Marchini su La Nazione - anima la vigilia di una partita da vincere. Già, perché giratela come volete, ma il rischio che la partita contro il Chievo possa passare in secondo piano è a grande. Non per Paulo Sousa che ha richiamato la squadra alle sue responsabilità subito dopo il rovescio di Coppa Italia, spiegando anche che Pepito deve decidere cosa fare. Poi, insieme, troveranno una soluzione che accontenti soprattutto il giocatore.
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La Nazione: i dubbi su Rossi animano la vigilia viola
"Il rischio che la partita contro il Chievo possa passare in secondo piano è a grande"
Difficile essere obiettivi quando si parla di Rossi, per quello che è stato per il calcio italiano, per quello che ha rappresentato per Firenze e per quello che è per la Fiorentina. Ma se lui vuole andare in prestito a giocare, Sousa non lo fermerà. Probabilmente neppure la società, con il magone in fondo al cuore. Se poi domani dovesse segnare il gol vittoria, il primo a essere felice per Rossi sarà Paulo Sousa. Lui è stato giocatore ad altissimi livelli e sa bene cosa provano i fuoriclasse in queste situazioni. Ecco perché mai è andato allo scontro con Pepito. Anzi, si è sempre messo a sua disposizione, salvo sempre anteporre a tutto il bene della squadra e del gruppo.
Nel mezzo l’ultima partita del 2015. Per assurdo la più importante dell’anno e che arriva dopo il primo vero ceffone preso dalla Fiorentina dopo mesi di calcio concreto misto a bel gioco, tanti elogi al miele e uno scintillante secondo posto in classifica. Gradino del podio da difendere dagli assalti prima di tutto dalla squadra di Maran che ha le caratteristiche adatte per essere la guastafeste di turno. Assetto leggero per i veneti, pronti a ripartire e bloccare le fonti di gioco viola che a loro volta avranno l’obbligo di tenere ritmi alti per ritrovare quel gioco apprezzato (e studiato) da tutti.
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