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La Nazione – E’ già spareggio con Lotito

FIORENTINA a pranzo con Lotito, legatissimo a Tavecchio in un ambiente in cui è meglio avere le spalle coperte e consapevole di avere fra le mani una solida Lazio: ottimi …

Redazione VN

FIORENTINA a pranzo con Lotito, legatissimo a Tavecchio in un ambiente in cui è meglio avere le spalle coperte e consapevole di avere fra le mani una solida Lazio: ottimi motivi per ricordare sempre la pericolosità dell'incrocio contro una squadra che ha gli stessi punti in classifica e l'Europa nel mirino. La Fiorentina ha ritrovato serenità dopo i due 3-0 consecutivi contro la Dinamo e l'Inter, Montella può gestire l'emergenza ormai storica in attacco (out Rossi e Gomez) lasciando perfino in bilico la presenza a centrocampo del Maestro Borja. Segno che la squadra sta bene, nonostante le dolorose assenze e il mancato inserimento di alcuni nuovi arrivi (Marin fuori dai convocati, Badelj per ora destinato a non aumentare la qualità del centrocampo). Ma il gioco sarà lungo, l'importante è aver recuperato la rotta dopo la sconfitta iniziale contro la Roma e i due pareggi interni contro Inter e Sassuolo: il pranzo con Lotito può coincidere con il primo, vero salto di qualità anche nel confronto con i risultati dello scorso anno. In caso di vittoria sarebbero addirittura 7 i punti di vantaggio rispetto alle partite giocate contro gli stessi avversari, un dato solo in apparenza secondario nell'ambito della svolta augurata da Montella la scorsa estate. LA LAZIO segna tanto (11 reti) e subisce molti gol (7) al contrario della Fiorentina che risponde con parziali di 5 all'attivo e 3 al passivo. La buona notizia per i viola è che la Lazio lascia giocare e non chiude gli spazi, sarà perciò molto istruttivo valutare il livello delle rispettive profondità. Esame robusto anche per la difesa viola, finora imbattuta al Franchi, contro una squadra che in attacco aggiunge a Djordjevic il contributo di Candreva e Lulic, con Mauri innescato a centrocampo. La Fiorentina risponderà con Babacar e il sorriso generale di chi ha ritrovato fiducia.

Angelo Giorgetti - La Nazione