Quasi un’umiliazione. Anche se le occasioni non sono mancate, anche se il Parma non ha fatto un granché. Resta il fatto che questa sconfitta contro un gruppo fino a ieri allo sbando, lascia dietro di sé molte domande e molte questioni aperte. Perché al Tardini la prima Fiorentina del 2015 è apparsa confusa e molto più piccola delle proprie annunciate ambizioni. Non era facile, dopo l’ottimo finale del 2014, iniziare l’anno in mezzo alle perplessità, ai dubbi e ai veleni. Eppure la Fiorentina c’è riuscita. E questo è un dato molto più preoccupante di un risultato perfido che comunque ci sta, perché certi errori valgono come autogol. E qui di autogol ce ne sono stati troppi: dai comunicati della società alle ciabattate di Gomez. Gennaio non poteva partire peggio di così.
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La maledizione gennaio. Una brutta Fiorentina
Tanti errori e un caos incredibile. L’incipit dell’articolo di Benedetto Ferrara su Repubblica
E non è il caso di segnare sulla lavagna i buoni e i cattivi. Qui le colpe sono di tutti, altrimenti la Fiorentina non si troverebbe all’inizio dell’anno con una montagna di giocatori da piazzare, un attacco inceppato, un portiere in meno, pochi soldi da spendere, una dirigenza che non si sa bene che fine farà, un allenatore confuso e irritato, un milionario tedesco pronto per l’analista, i tifosi sempre innamorati ma parecchio indispettiti da una situazione francamente inspiegabile. E una cosa va detta chiaramente: Norberto Neto potrà anche essere marchiato come ingrato o “traditore”, ma dal punto di vista aziendale e tecnico la questione del suo contratto è stata in ogni caso gestita male o malissimo e comunicata con una tempistica a dir poco masochista.
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