La Gazzetta: Il fattaccio finale ingoia lo spettacolo

Il veleno nella coda. Minuto 46’ della ripresa: lo scatenato Cuadrado converge, entra in area, Inler lo abbatte. Per l’arbitro Calvarese è simulazione, altro giallo: espulso. Così la Fiorentina, comprensibilmente imbufalita, perde il rigore, la partita e pure il colombiano per San Siro (Milan). L’episodio s’ingoia tutto il resto ed è un peccato perché la partita è stata splendida. Avremmo voluto impacchettarla, bella e pulita, e spedirla in giro per raccontare: «Guardate com’è bello il nostro campionato, gente». Callejon aveva perfino restituito tra gli applausi una rimessa non sua.

Napoli perfido

Ma il fattaccio non si ingoia le verità di campo. Benitez aveva chiesto un Napoli cattivo e lo ha avuto perfido: due tiri in porta, due gol. La perfidia dei grandi. Ha difeso il bottino con una perfetta organizzazione e un senso del sacrificio che promette tanto, anche se con meno possesso del voluto. Ma non è entrato in campo per speculare. Anzi. Il messaggio di Benitez è stato tronfio: Pandev per Hamsik. Una punta in più. La squadra ha dimostrato di saper sopportare quel coraggio. Altra prova da grandi. Higuain non segnerà quanto Cavani, ma quel che dà alla squadra, il Matador se lo sognava. Ieri, due assist splendidi. Aspettavano il Pipita e Pepito. Li abbiamo avuti: Higuain e Rossi sono stati i migliori. Pepito ha segnato su rigore il suo nono gol e ha trascinato una buona Fiorentina che avrebbe meritato il pari, per la mole di gioco, ma ha pagato l’assenza di Gonzalo Rodriguez al centro della difesa e la lucidità nell’ultimo passaggio per rifinire le splendide corse di Cuadrado. Appannati Pizarro, Aquilani e soprattutto Joaquin. Quando potrà spostare Gomez sotto le mura, sarà più facile assediare.

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Luigi Garlando - La Gazzetta dello Sport