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La Gazzetta: ‘Bedda’ Matri, e la Fiorentina non infierisce

Viola troppo superiori al Catania, si riapre la corsa Champions (COMM)

Redazione VN

«Bedda» Matri che Fiorentina, o forse sarebbe meglio dire che Catania. Matri l’oggetto misterioso, Matri l’involuto, Matri alla terza squadra in cinque mesi, rinasce «clamorosamente» al Cibali: due gol e un assist in 45’, dentro in tutte le circostanze del 3-0, sono più di quanto fatto in metà stagione nel Milan. Ma la Fiorentina, siamo sinceri, è tutta un’altra storia: con il Napoli che inciampa a Bologna la zona Champions torna di bella attualità, fossero anche i playoff. Sincerità per sincerità, anche il Catania è una storia che Montella, il grande ex, non troverà tanto facilmente in seguito: quasi sotto shock al primo gol preso, confuso, come il Livorno quasi rassegnato a una retrocessione che, se non c’è una scossa, sarà inevitabile. Non che Maran, appena rientrato, s’inventi niente di speciale rispetto a De Canio. Forse è rimasto poco da inventarsi: ma così sconclusionato e arreso, no, il Catania era difficile da immaginare.

Dominio Fiorentina

Il risultato poteva essere ben più serio se la Fiorentina, dopo un tempo che mette il 3-0 sotto chiave, non avesse deciso di limitarsi al controllo palla. Tanto i primi 45’ bastano per l’imbarazzante dimostrazione di superiorità (o inferiorità). Se i due moduli (4-3-3) sono in teoria speculari, con due interpreti (Mati Fernandez e Plasil) deputati all’inserimento tra le linee, cambiano drammaticamente attori e recitazione. Matri è il terminale cinico e perfetto della manovra gestita da tre diavoli in mediana (Borja Valero, Pizarro e Mati Fernandez) e accompagnata dalla spinta di Pasqual a sinistra. Il possesso palla (66%) è assicurato e per una volta significativo: gioca solo la Fiorentina, lo sbarramento a qualunque tentativo di ripartenza del Catania automatico.

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La Gazzetta dello Sport