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La febbre di Mario Cecchi Gori, la partita al telefono e il folle esonero di Radice

L'aneddoto raccontato da David Guetta sul Corriere Fiorentino

Redazione VN

Ai tempi in cui pensare di vederla in diretta televisiva era pura utopia, c’era questa storia, molto gratificante, di Mario Cecchi Gori che spesso chiamava per ascoltare in diretta la sua Fiorentina. Qualche collega ci scherzava sopra, ad uno in particolare piaceva telefonarmi per far finta di essere il presidente. Quel sabato sera il cellulare cominciò a trillare e l’interlocutore mi chiese se fosse stato possibile chiamare Roma per sentire i viola contro l’Atalanta. «Ma dai Angelo, vai a quel paese e smetti di rompere i...», fu la mia risposta. «Guarda David, che sono Mario Cecchi Gori e siccome non sto bene e non posso venire vorrei seguire la Fiorentina con te». Gelo e successivi stati emotivi: imbarazzo, vergogna, repentino tentativo di rimediare l’incresciosa situazione. «Mi scusi presidente, a che ora la dobbiamo chiamare?». Forse però era meglio se il grande Mario fosse approdato a Firenze e a casa fosse rimasto Vittorio: quella domenica infatti si consumò il fattaccio della sconfitta casalinga contro l’Atalanta e l’incredibile licenziamento di Radice.

David Guetta - Corriere Fiorentino