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Jovetic via? Perchè sì / Perchè no

I due punti di vista proposti da La Repubblica COMMENTA

Redazione VN

La Repubblica di oggi (edizione Firenze) propone un'analisi dei pro e dei contro dell'eventuale cessione di Stevan Jovetic in due articoli scritti dalle due firme principali del quotidiano. Un classico "Perchè sì" / "Perchè no" di cui vi proponiamo alcuni passaggi.

Qui solo di passaggio via per rifondare copiando l´Udinese (di Giuseppe Calabrese)

Nel calcio di oggi bisogna essere pratici. E realisti. Non c´è futuro per Jovetic alla Fiorentina. Della Valle può trattenerlo quest'anno, ma quando si faranno avanti i grandi club, e si faranno avanti, sarà impossibile per la società viola reggere il confronto. Per quanto possa essere ambizioso il progetto Fiorentina non sarà mai in grado di garantire a Jovetic una squadra che lotti per la Champions o lo scudetto. Questione di numeri. E di bilancio. Per cui tanto vale rinunciarci adesso, ma soltanto di fronte a un´offerta molto sostanziosa. Diciamo trenta milioni. Il perché è molto semplice. La Fiorentina sta per affrontare il mercato più difficile della gestione Della Valle. La società ha la necessità di acquistare almeno sei o sette titolari, più tre o quattro giocatori per la panchina a cui aggiungere qualche giovane. Insomma, si parla di almeno dieci-undici giocatori di buon livello se l'obiettivo è l'Europa. Il problema è che la Fiorentina non ha soldi. E a questo punto ci sono solo due possibilità: o i Della Valle investono altri soldi - ipotesi poco credibile - oppure vendono Jovetic. Con cinquanta-cinquantacinque milioni a disposizione il discorso cambia. E se si fanno le scelte giuste si può compensare la partenza di un campione. C´è l´esempio dell´Udinese, che quest´anno in un colpo solo ha venduto Sanchez, Inler e Zapata ma poi ha conquistato la Champions. (...)

I leader servono è inutile incassare se poi si spende male (di Benedetto Ferrara)

Pensateci un po': tre mesi fa guai a toccare Jo Jo, a parlare di una sua possibile cessione. Come cambiano le cose. Oggi l'unico fenomeno di casa sembra essersi normalizzato nei cuori della gente. Non di tutti, ma di tanti. Che dicono: per 30 milioni glielo porto io a quelli del Chelsea. Sì, certo. Anche se senza di lui, che sarà pure delicatuccio, la Fiorentina sarebbe precipitata chissà dove. Ma la sensazione è che dietro tutto questo ci sia una strategia mediatica ben precisa. (...) Viene da pensare che stia per iniziare il classico gioco delle parti, con la società che dice che Jovetic resta qui ma che però nessuno deve restare controvoglia. Come dire: prego, si accomodi. In ogni caso, quando si discute se vendere un giocatore di qualità, è sempre bene chiedersi chi arriverà al suo posto. Quando la Fiorentina incassò i 25 milioni per Felipe Melo (che fenomeno non era) tutti applaudirono giustamente al colpo di genio. Peccato però che quei soldi furono spesi per giocatori mediocri. Il fatto è che quando ricostruisci una squadra un punto di riferimento serve sempre. E non parliamo solo di un leader dello spogliatoio alla Behrami, cosa ovvia, ma anche di uno capace con le sue giocate e le sue ambizioni di portare la gente allo stadio e di rappresentare il nuovo sogno comune. La verità è che Jovetic, ragazzo che ha patito e non poco i postumi di una tripla operazione (la prima era sbagliata), ha vissuto una stagione travagliata ma nonostante questo ha segnato 14 gol in una squadra non certo famosa per il suo gioco brillante. Questo significa che con una condizione fisica al top e una Fiorentina degna di questo nome Jovetic è destinato a superare i venti gol a stagione. Roba per pochi, diciamocelo. Ora, sarà pur vero che dobbiamo essere realisti, ma ha davvero senso mandare via l'unico coi piedi da calciatore vero? Beh, diciamo che se ne può parlare se ne prendi un paio potenzialmente altrettanto forti. Sì, è vero, l´Udinese ha venduto Sanchez a Inler ed è arrivata comunque in Champions. Ma la Fiorentina ne sarebbe capace? Il dubbio, diciamocelo, è più che lecito.