Stevan Jovetic è protagonista di una lunga intervista al Corriere della Sera. Eccovi un estratto
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Jovetic: “Se sto bene non mi ferma nessuno”
“Il 2012 l’anno migliore. Se dovessi cambiare squadra…” (COMMENTA)
Stevan che anno è stato il 2012?
«Il migliore della mia carriera, a parte un paio di infortuni. Mai ho segnato così tanto e con tanta continuità».
Ormai la considerano un campione: lei è d'accordo?
«Tocca a voi giudicare. Per quanto mi riguarda penso a migliorare, a fare gol, ad aiutare la squadra. So che il 2012 è stato buono, ma credo che il 2013 possa essere anche migliore».
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Qual è il giocatore migliore del campionato italiano?
«Totti, senza alcun dubbio. Ogni suo tocco è classe pura: formidabile. Anche Pirlo è un grande campione. La dimostrazione che la classe non ha età. Anch'io spero di essere così longevo. Il calcio è la mia vita».
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La Fiorentina è davvero una bella sorpresa…
«Con una squadra così rinnovata abbiamo bruciato le tappe. Neppure io mi sarei aspettato di chiudere l'anno tanto in alto. Merito di Montella e dei nuovi che si sono integrati subito».
Qual è il segreto?
«Il gioco è il nostro marchio di fabbrica. Siamo sempre propositivi, anche in trasferta: piace a noi e la gente lo apprezza».
E il traguardo possibile?
«Vogliamo tornare in Europa. Ma per adesso un obiettivo preciso non ce lo siamo posto. Aspettiamo marzo. Sappiamo di potercela giocare con tutti e andiamo avanti alla giornata. Senza trascurare la Coppa Italia».
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Tra i suoi compagni chi l'ha impressionata di più?
«Borja Valero, senza dubbio, un centrocampista completo: qualità e quantità. Inesauribile. E Gonzalo Rodriguez, anche se mi ha fregato l'ultimo rigore… E poi Tomovic e Savic: ma loro per me non sono stati una sorpresa visto che li conoscevo bene».
Parliamo del suo futuro. I tifosi viola trattengono il fiato e si chiedono: Jovetic va o resta?
«Sono concentrato sul presente. L'estate scorsa il presidente Andrea Della Valle mi aveva promesso una squadra forte ed è stato di parola. A Firenze sto bene e la testa è qui: voglio vincere qualcosa con la Fiorentina».
E a giugno?
«Si vedrà. Ci sarà tempo per parlarne. Però se dovessi cambiare squadra, mi piacerebbe restare in Italia».
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Montella è la sorpresa nella sorpresa della Fiorentina?
«È giovane, moderno, preparato. Un piacere lavorare con lui».
Che differenza c'è con Prandelli, che è stato il suo primo allenatore italiano?
«Prandelli, soprattutto dal punto di vista tattico, mi ha insegnato quasi tutto. Con Montella si gioca di più: in allenamento e in partita. La prima regola è: mai buttare via il pallone. Uno spasso».
Cosa chiede al 2013?
«Solo la salute. Se sto bene so di poter fare la differenza. Finora mi hanno fermato solo gli infortuni».
Corriere della Sera
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