Non è un dettaglio da poco, è una scelta che può rivoluzionare tutto. Intorno al futuro di Stevan Jovetic ruota gran parte della ricostruzione della Fiorentina. Sia per quanto riguarda il progetto tattico del nuovo allenatore, che per l’aspetto economico, soprattutto in regime di fair play finanziario. Con o senza Jovetic, insomma, fa una bella differenza. Per questo Montella, dopo aver firmato il contratto che lo legherà alla società viola (due anni più un’opzione sul terzo, l’annuncio sarà dato oggi) incontrerà Jo-Jo. Per capire. E per immaginare la nuova Fiorentina.
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Jovetic-Montella, incontro decisivo
Tutto ruota intorno alla decisione del montenegrino, anche il modulo
Sarà un faccia a faccia decisivo. Oggi, domani, al massimo entro la metà della settimana. Da una parte le ambizioni del giocatore, dall’altra le necessità della società. Se Jovetic vuole andare via la Fiorentina non farà niente per trattenerlo. «Vogliamo solo gente convinta del nostro progetto» ha detto Pradè appena arrivato a Firenze. Quindi se Jo-Jo ci sta la Fiorentina sarà costruita intorno a lui, altrimenti il tecnico valuterà altre soluzioni. Montella, del resto, non ha posto condizioni alla società.
Dunque sarà Jovetic a decidere, poi si penserà al resto. Partendo dal modulo. Montella gioca con il 4-3-3, però se rimane Jovetic dovrà cambiare qualcosa. A Stevan non piace giocare largo a sinistra, come ha sempre fatto nel 4-3-3. Per esaltare le sue qualità deve giocare più vicino al centravanti e, soprattutto, più vicino alla porta. Non solo, con Jovetic in campo serve un certo tipo di attaccante, rapido, svelto, bravo a saltare l’uomo. Se invece Jovetic non c’è, allora il tecnico può pensare al suo modulo preferito, magari tenere Cerci, che invece sull’esterno può fare comodo, e cercare un centravanti forte di testa, in grado di sfruttare i cross. Senza dimenticare che la cessione di Jovetic può fruttare tra venticinque e trenta milioni, che uniti ai soldi delle altre cessioni farebbero circa cinquanta milioni da reinvestire nella squadra. Attenzione, da reinvestire, e non da usare per ammortizzare i soldi che i Della Valle hanno già versato per ripianare il deficit di bilancio.
Perché sia chiara una cosa, la cessione di Jo-Jo ha un senso se tutti i soldi che entrano vengono spesi per dare a Montella una squadra competitiva. Che possa giocare almeno per l’Europa League. L’obiettivo è quello e non ci sono mezze misure. Tutto nelle mani di Jovetic, dunque, che dovrà decidere se rimanere ancora a Firenze e magari tentare il grande salto l’anno prossimo, oppure se chiudere subito l’esperienza viola e andare a cercare fortuna altrove. Difficilmente a Napoli, comunque. De Laurentiis ha i soldi per convincere il giocatore e pagare la Fiorentina, ma non ha la Champions. E Stevan cerca quella. E un top club. Per questo non è del tutto da escludere un altro campionato con la maglia della Fiorentina. E poi a giugno dell’anno prossimo si vedrà. Basta fare in fretta, però. Montella ha bisogno di risposte certe. E gli servono subito. Tra un mese la Fiorentina parte per il ritiro estivo e per quel momento la squadra dovrà essere sostanzialmente fatta. Con o senza Jovetic.
Giuseppe Calabrese - la Repubblica
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