Il motivo principale per cui Cesare Prandelli ruppe con la Fiorentina era legato alla rinuncia di una grande scommessa. In cinque anni, l’ex allenatore viola aveva creato le premesse per un tentativo: puntare allo scudetto. “Proviamoci uno o due anni, se non andrà bene, torneremo indietro, ma proviamoci” . L’invito cadde nel vuoto, come la Fiorentina nelle due stagioni post-prandelliane. Adesso si sta profilando una situazione analoga.
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Jovetic e Pepito insieme: perchè non provarci?
Il motivo principale per cui Cesare Prandelli ruppe con la Fiorentina era legato alla rinuncia di una grande scommessa. In cinque anni, l’ex allenatore viola aveva creato le premesse per …
Senza certi fatti ormai noti, anche Montella, dopo aver trasformato in squadra (e che squadra) un gruppo di giocatori che si trovavano insieme per la prima volta, aveva portato la Fiorentina ai play-off di Champions, magicamente trasformati in play-off di Europa League. Sul finire della stagione, il tecnico napoletano ha iniziato a inviare messaggi di memoria... prandelliana: per migliorare questa Fiorentina c’è bisogno di giocatori fatti, non da fare. Ci sembra che, a differenza di quanto accadde all’epoca, adesso la dirigenza sia perfettamente in linea col suo tecnico e che le prime mosse di mercato (un nome su tutti: Joaquin) vadano proprio in quella direzione. In questi giorni sta maturando un aspetto nuovo e interessante che potrebbe suggerire alla Fiorentina di tentare qualcosa di più robusto, di fare un grande passo in avanti per competere col Napoli, con l’Inter che sarà, col Milan (già braccato quest’anno...) e magari avvicinarsi decisamente anche alla Juve. Quest’aspetto si chiama Jovetic. La linea dei Della Valle, ovviamente sottoscritta dalla città, è chiara: per il montenegrino servono 30 milioni di euro, non un milione in meno, non un giocatore in più. Se la Juve non sgancia la cifra, Jovetic resta a Firenze. E se per caso qualcuno pensava a una strategia, ieri è arrivata anche la precisazione di Mencucci, ad viola: non bastano nemmeno 29.999.000 euro. Ce ne vogliono 30. Ecco allora la scommessa: Jovetic con Giuseppe Rossi, l’attaccante che non solo Montella, ma anche Prandelli (ora nella veste di ct) stanno aspettando a braccia aperte. E poi Ljajic (se resta), Cuadrado e Joaquin. Non c’è, in Serie A, un attacco più intrigante di questo. Quattro punte più il colombiano, giocatori che non danno alcun riferimento alla difesa avversaria. Un attacco stupendo, di una qualità immensa. Ma soprattutto la coppia Jovetic-Rossi fa immaginare uno scenario molto interessante per Firenze, un po’ come lo è stata la coppia Cassano-Rossi in Nazionale durante la qualificazione a Euro 2012. Sono due attaccanti in possesso di una struttura tecnica notevole, sono nell’età giusta, con l’esperienza giusta. E tutt’e due, in vista del Mondiale 2014, potrebbero aiutarsi nella corsa a Brasile 2014. Anche a questo deve pensare soprattutto Jovetic.
Ci sono due “se” alla base di questa fantastica scommessa: se Jovetic resta, se Rossi torna Rossi. Però “se” andasse proprio così, Firenze si divertirebbe assai e soprattutto potrebbe osare, potrebbe pensare in grande. Con un attacco del genere, il passo avanti di cui parla Montella sarebbe evidente, nel suo parco attaccanti avrebbe interpreti di livello internazionale e giovani già consolidati. Perché non provarci davvero? La prossima stagione sarà più complicata, le partite di giovedì (quelle di Europa League) creano veri disagi, soprattutto quando la squadra deve rientrare all’alba del venerdì da una lunga trasferta e andare in campo la domenica successiva. Ma con Jovetic e Rossi, oltre a Ljajic, Joaquin, Cuadrado e magari Seferovic (da cedere eventualmente solo in prestito), e con un organico più largo e di maggiore qualità, la scommessa può diventare sostanza. Ne sarebbe soddisfatto anche il cittadino onorario di Firenze, Cesare Prandelli. L’idea è anche un po’ sua.
Alberto Polverosi - Corriere dello Sport
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