Un pomeriggio di un anno fa Stevan Jovetic scoppiò a piangere. Lacrime, e paura, per quel ginocchio che non ne voleva sapere di andare a posto. Poi Jo Jo ha stretto i denti e alla fine è uscito da quei lunghissimi e ansiogeni dieci mesi d´inferno. Una operazione. Poi due e poi tre. Si parla di un primo intervento sbagliato. C´è anche chi racconta di momenti di tensione tra il clan del giocatore e i medici della Fiorentina. La società che vuole mandarlo negli Stati Uniti, lui che insiste per la clinica specialistica di Augsburg. Nessuno può dire con sicurezza se qualcosa non è andato davvero come doveva andare. In realtà ufficialmente nessuno ha mai parlato di problemi seri a proposito del recupero di Jovetic. E comunque è difficile anche asserire con certezza che tutti i fastidi muscolari successivi con cui ha fatto i conti il ragazzo dal giorno del suo rientro siano in qualche modo collegati a quel maledetto infortunio al legamento anteriore andato in scena nell´estate del 2010 dopo uno scontro di gioco con il dimenticabile (non da Jovetic) Mario Bolatti.
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Jo-Jo talento di cristallo fragile e indispensabile
Il commento di Benedetto Ferrara sul montenegrino
Ma una cosa è certa: quando Jo Jo non c´è è un problema. E lui spesso non c´è. Sette le partite saltate (8 con quella di domani). Tra cui quella di Cagliari, dove la Fiorentina giocò senza punte e prima della partita ci fu un lungo confronto nello spogliatoio tra giocatori mentre Jovetic scuoteva la testa e altri si preparavano ad andare in campo mezzi zoppi. Da qui la storia dello slavo di cristallo e della soglia del dolore bassina, una cosa che Jovetic rifiuta con forza. Anzi, queste voci lo fanno arrabbiare parecchio. Un conto è essere infortunato, un altro essere preso per codardo, anche perché offesa peggiore non c´è. Ma la verità è che Jo Jo serve come il pane. Senza di lui la Fiorentina è riuscita a mettere insieme solo tre punti. Segna quasi solo lui: 13 reti, contro una di Amauri. Gli attaccanti sono loro, gli altri punte non sono. E´ davvero difficile immaginare quale sia il progetto che ha ridotto la Fiorentina così. Ma adesso non c´è tempo. Ora conta solo la salvezza. La storia buffa è che Jovetic e Behrami sono i due incedibili. E sono anche gli unici ad avere estimatori veri sul mercato, anche se la situazione muscolare del montenegrino un po´ farà riflettere anche i suoi corteggiatori. Solo che se iniziamo a mettere in discussione l´unico coi piedi buoni è la fine. Meglio confidare in un veloce recupero. Jo Jo col pallone si sa fare. Su questo dubbi proprio non ci sono.
Benedetto Ferrara - la Repubblica
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