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Jo-Jo si ritrova in copertina. Per i bambini

Da un’idea del Museo Fiorentina e in collaborazione con il club stesso, è nato il Museo Viola Junior. L’iniziativa, come dice lo slogan, ha l’obiettivo di educare i figli «alla …

Redazione VN

Da un'idea del Museo Fiorentina e in collaborazione con il club stesso, è nato il Museo Viola Junior. L'iniziativa, come dice lo slogan, ha l'obiettivo di educare i figli «alla corretta fede calcistica» e soprattutto di far capire ai più piccoli che «il calcio è un divertimento». A Moena, presso il Palazzo Comunale e durante il ritiro della squadra, il Museo organizzerà una mostra Bambini Viola, che racconterà la storia della Fiorentina attraverso immagini e testi realizzati da esperti in esposizioni pedagogiche. Nel periodo natalizio invece, la mostra si sposterà a Palazzo Medici Riccardi, nel cuore di Firenze, con ampie zone ludiche e divertenti raffigurazioni.

Nel frattempo è già nato un libro nel quale si racconta la storia viola, con tanto di focus sui calciatori più famosi. Jovetic, riccioli al vento, è addirittura in copertina, mentre all'interno ci sono «l'artillero» Petrone col bazooka caricato a palloni, «Uccellino» Hamrin, il Re Leone Batigol, «la luce» Antognoni e tanti altri: «Tutto questo è dedicato a Borgonovo, che come nessun altro rappresenta i valori di lealtà, amicizia e autodisciplina che vogliamo trasmettere — spiega il presidente del Museo viola Andrea Galluzzo, dopo aver issato a lutto il gonfalone viola — questo percorso ludico è un altro primato della Fiorentina, in linea col fair-play e il Cartellino Viola». (...)

«Mi impegnerò per diffondere questo messaggio in tutte le province toscane», dice ancora il presidente del Coni Toscana Salvatore Sanzo, prima che un mito della storia viola, nonché ambasciatore della Figc sul tema del fair-play come Giancarlo De Sisti, chiuda la serie di interventi: «La Federcalcio ha già copiato diverse iniziative viola — spiega Picchio — e questa è l'ennesima bella idea per educare i nostri figli. Firenze ha visto nascere la lingua italiana e il gioco del calcio e ora ispira un percorso del quale bisogna andare orgogliosi».

Corriere Fiorentino