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Indice di liquidità e decreto crescita, Lega “sorpresa” dalle decisioni FIGC

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Le ultime sui movimenti della politica del pallone

Redazione VN

La Lega Serie A ha espresso ancora una posizione fortemente critica circa le istanze della Federcalcio sull'indice di liquidità. Il problema, si legge su La Gazzetta dello Sport, non riguarda soltanto la soglia del rapporto fra attività e passività correnti, che è stato fissato a 0,5 (per la stagione che verrà; poi è destinato a salire negli anni successivi). La Lega aveva chiesto che fosse scelta una soglia dello 0,4, inserendo però nel computo anche il valore "storico" della rosa, una scelta che per la Federcalcio avrebbe depotenziato la deterrenza del provvedimento, fino a renderlo inutile. Non sembra che la FIGC sia particolarmente disposta a mettere in discussione la decisione presa.

L’altro fronte è quello delle modifiche al decreto crescita. La soluzione inserita nel maxi emendamento (oggi il voto di fiducia) con la base minima di un milione di euro di ingaggio annuo e dei 20 anni di età per accedere all’abbattimento fiscale del 50 per cento per chi torna o arriva in Italia dopo almeno due anni all’estero, ha sorpreso Casini e la Lega: "Il risultato della modifica non è democratico e penalizza alcune squadre rispetto alle altre. Ed è anche fortemente in dubbio che raggiunga il risultato che viene manifestato come un successo", ha detto il rappresentante dei club di A.

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