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Il senso di Toni per il gol

Cinquemila persone per vedere Lucatoni sono come un filo che si riannoda, un discorso che riprende, una felicità che torna. Bello sarebbe rivedere in giro quelle magliette «Toni & Fulmini», …

Redazione VN

Cinquemila persone per vedere Lucatoni sono come un filo che si riannoda, un discorso che riprende, una felicità che torna. Bello sarebbe rivedere in giro quelle magliette «Toni & Fulmini», magari in versione riveduta e corretta in «RItoni e RIfulmini». A proposito, tutto nacque da un titolo del nostro giornale dopo la partita Fiorentina-Udinese dell’autunno 2005. Ma questa è storia vecchia. Storia nuova è invece il gol di Toni contro l’Al Nasr, quasi un segnale del destino. E i segnali nel calcio non vengono mai a caso e vanno interpretati. La squadra di Zenga è poca cosa e questo è vero. In amichevole spesso segnano anche i raccattapalle e lo sappiamo. Ma la torsione, il tempismo e la capacità di inquadrare la porta, mandano a dire che Lucatoni non ha perso il senso del gol. Del resto certe qualità o ce l’hai o non ce l’hai e il senso del gol di Lucatoni è qualcosa di speciale, come ricordava appena ieri anche Marcello Lippi in una nostra intervista esclusiva.

Nella sua parabola discendente un calciatore può perdere velocità di base e velocità di esecuzione, ma le qualità tecniche restano inalterate. Lucatoni magari non avrà più la reattività e la progressione delle sue annate migliori ma, allenato a dovere, ha un fisico ancora integro. E non è mentalmente usurato visto che ha cominciato a vivere lo stress del grande calcio a 27 anni. Tutto questo per sottolineare come Lucatoni potrebbe diventare la sorpresa del mercato viola.

Gli ultimi anni italiani (Roma, Genoa e Juventus) sono stati brutti, li abbiamo bene in mente e forse sono questi a spargere scetticismo. Ma Toni era mentalmente scarico e si è ritrovato con squadre senza gioco (quella Juve), senza senso (quel Genoa) e senza futuro (quella Roma) che lo hanno penalizzato. A Firenze e dentro questa Fiorentina trova motivazioni forti, obiettivi precisi, una società ambiziosa, un organico importante e un allenatore con le idee chiare che lo faranno diventare una pedina importante. Carta da giocare a partita in corso o uomo forte dentro schemi studiati per valorizzare le sue caratteristiche, Lucatoni vuol tornare un «numero 1», come cantavano in Germania. Aspettiamo curiosi e fiduciosi.

Enzo Bucchioni - La Nazione