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Il primo test è un tiro al bersaglio

Montella vuole trasformare Jovetic in un vero centravanti

Redazione VN

Quel che resta di una Fiorentina senza volto si è presentato ieri in campo a Moena per la prima amichevole _ anche se è difficile chiamarla così _ della stagione. Un’ora e mezzo contro la squadra locale, i Monti Pallidi, ha prodotto 23 gol (23-0 il finale), qualche timida indicazione tattica e un primo step della condizione atletica del gruppo di Montella. Niente di che, dunque, e tantomeno niente di definitivo, visto che la Fiorentina di questi giorni è una squadra che fra poco (è questo ciò che si augura l’allenatore) avrà una fisionomia molto diversa. L’unica certezza è probabilmente il modulo, il 4-3-3 che Montella ha utilizzato nel primo e nel secondo tempo, mettendo sul piatto un paio di esperimenti comunque indicativi anche in attesa delle prossime mosse di mercato.

In attacco, ad esempio, El Hamdaoui ha lavorato come esterno di sinistra, lasciando a Jovetic la posizione di punta centrale (con Seferovic a destra). Una posizione di maggior sacrificio quella dell’attaccante arrivato dall’Ajax, chiamato a partecipare continuamente alla manovra, anziché trasformarsi in punto di riferimento davanti alla difesa avversaria. Anzi, se quello con il Monti Pallidi non fosse stato un test-fantasma, e il mercato non ci dovesse mettere lo zampino, è chiaro che Montella stia pensando a trasformare definitivamente Jovetic in punta. In attaccante centrale supportato dal lavoro di altri due elementi (El Hamdaoui e Seferovic, in questo caso) che di mestiere fanno l’attaccante puro. Altro esperimentino da seguire quello di Olivera trequartista. Disciplinato e attento (ma anche senza avversario diretto vista l’incosistenza della squadra di Moena), l’ex del Lecce potrebbe riciclarsi nel ruolo di regista arretrato dopo aver fatto il jolly a tempo pieno e aver perso un’identità tattica nel corso della stagione scorsa.

Il resto? Grandinata di gol a parte è stato davvero poca cosa, se si esclude l’intenzione di Montella di rigenerare anche Felipe in versione centrale, così come ha fatto uno strano effetto vedere Vargas relegato (ma con la fascia di capitano) nel secondo tempo a lavorare con i ragazzini della Primavera. Tra i Monti Pallidi ha fatto una bella figura lo sciatore azzurro Christian Deville.

Riccardo Galli - La Nazione