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Il disgelo tra Fiorentina e Juve

Ecco cosa è emerso dal pranzo di ieri tra le due dirigenze

Redazione VN

Così i vari quotidiani raccontano il pranzo di ieri tra le dirigenze di Fiorentina e Juventus:

La Gazzetta dello Sport:

Clima sereno, anche al di là delle virgolette ufficiali. Filtra il resoconto di un pranzo armonioso, leggero e divertente. Mischiando Andrea Della Valle e Marotta («Ci sono stati dei chiarimenti, i rapporti sportivi sono idilliaci») vien fuori la sintesi perfetta. Alleate in Lega, Fiorentina e Juve possono ora aver superato certi recenti screzi di mercato, o certe recenti battute. Chiaro poi che la polemica imprenditoriale resti: al tavolo mancavano Diego Della Valle, arrivato solo in serata, e John Elkann, autori di reciproci missili verbali. Ma, dopo la lunga polemica a distanza tra i club, questo è stato il pranzo del possibile disgelo. Un pranzo di pace, o almeno un primo passo: un antipasto di cordialità, in attesa del resto. Che non arriverà dai tifosi: ieri altri cori beceri su Heysel ed ebrei, «cordialità ed educazione» qui sono agli antipodi.

La Nazione:

Il pranzo è scivolato via, in maniera cordiale e conviviale, a base di coccoli e prosciutto, lasagnette toscane, maialino di cinta senese con verdurine, semifreddo al cioccolato e cantucci di Prato. Nessuna bistecca, insomma. E nessun tweet sconveniente da nessuna delle parti. E’ stato ribadito il solito concetto: Fiorentina e Juventus resteranno ‘nemiche’ sul campo. Ma su altri piani è auspicabile trovare un fronte comune, nel tentativo di riformulare il regolamento in merito al ranking, e nella battaglia per la ripartizione dei proventi per i diritti televisivi. Le due società, al di là di tutto, viaggiano sulla stessa lunghezza d’onda: è necessario ristrutturare il mondo del pallone.

Corriere Fiorentino:

Da una parte la Fiorentina con Andrea Della Valle in testa, seguito da Daniele Pradè, dall'ad Sandro Mencucci e dal consigliere Montagna. Dall'altro Andrea Agnelli, seguito dal direttore generale Giuseppe Marotta. Proprietà e area tecnica dunque di entrambe le società, proprio quelle che erano arrivate allo scontro (anche duro) nelle ultime due estati prima con la vicenda Berbatov, il «grande scippo», e poi con le avances a Stevan Jovetic che avevano rischiato di generare molto di più che uno duello diplomatico. Parole distensive replicate a fine pranzo (dove pare, per evitare gaffe, non sia stata servita la bistecca) all'uscita. Poche parole, ma di netta apertura. Riforma del calcio, dei diritti televisivi, della Uefa e della Lega, Fiorentina e Juventus, nonostante l'acerrima rivalità, da tempo condividono l'urgenza di un cambiamento radicale nelle istituzioni calcistiche e non solo. Dallo sfruttamento degli stadi alla difesa (ed espansione) del marchio, i punti in comune tra i viola e i bianconeri non mancano. Per questo all'incontro di ieri erano presenti anche i dirigenti dell'area marketing di entrambe le società che hanno sfruttato l'occasione per un confronto. Certo, mancavano Diego Della Valle e John Elkann, i grandi duellanti degli ultimi mesi. Ma forse non era quella la sede più adatta.

REDAZIONE

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