Il Corriere Fiorentino riepiloga alcuni dati numerici che rendono l'idea del periodo intenso appena concluso dalla squadra viola. In appena due settimane, dal 22 settembre (giorno della vittoria a Bergamo con l'Atalanta, l'ultima fino a ora in campionato) al 6 di ottobre, la Fiorentina ha percorso 5.628 chilometri tra pullman, treno e aereo, cioè la stessa distanza che divide Firenze da Nairobi capitale del Kenya. La tratta più lunga è naturalmente quella che ha portato la banda Montella fino al gelo di Dnipropetrovsk dove i viola sono rimasti due giorni e mezzo, con partenza il mercoledì alle 8 di mattina (e arrivo alle 12.30 ora locale in Ucraina) e ritorno il venerdì con decollo alle 9.30 (le 8.30 in Italia). Ci sono poi i viaggi fino a Milano (con ritorno in nottura su un treno charter), quello di Bergamo (in quel caso con il pullman) e naturalmente Roma che ha costretto la Fiorentina a rientrare domenica notte intorno alle 3.
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Il peso dei 5628 chilometri
La stanchezza dei viola spiegata in numeri: 24h di viaggi in 15gg (COMM.)
Non solo chilometri e lunghe distanze da percorrere però. L'affaticamento dei giocatori deriva anche da altri fattori. Prima di tutto le poche ore di sonno, in particolare nell'ultima settimana. L'esempio arriva ancora una volta da Dnipro dove la Fiorentina ha giocato (sotto la neve e nel fango) alle 22 locali (le 21 in Italia) e non è rientrara in albergo prima delle una di notte. Ragionevolmente dunque i calciatori che avevano la sveglia intorno alle 7 non hanno dormito più di 5 ore. In tutto la squadra di Montella ha viaggiato per un totale di 24 ore, giocando 450 minuti (nel conto c'è anche la gara casalinga col Parma) e sopportando quattro trasferte. Senza contare lo stress mentale e i continui cambi di temperatura che hanno reso più difficile il recupero fisico. Passare, ad esempio, dagli zero gradi ucraini ai 20 circa dell'Olimpico (con una forte umidità) non è certo il massimo per mantenere la migliore condizione atletica.
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