stampa

Il ‘nuovo’ Guerini punta su sincerità e orgoglio

Sorpreso dalla tramontana viola, più che tramontana un uragano, Vincenzo Guerini è stato anche il frontman davanti alle telecamere nei prepartita di Sky. Lì, in gergo, ha tenuto la palla: …

Redazione VN

Sorpreso dalla tramontana viola, più che tramontana un uragano, Vincenzo Guerini è stato anche il frontman davanti alle telecamere nei prepartita di Sky. Lì, in gergo, ha tenuto la palla: realismo in misura variabile, dichiarazioni gestite con l’esperienza di chi — oltre a essere stato calciatore e allenatore — ha fatto per anni il commentatore in tv, l’opinionista, quindi una persona in possesso di idee proprie. Poi, nella veste di club manager, esercizi di equilibrismo dialettico. Non foss’altro per solidarietà umana gli siamo stati vicini: costretto spesso a parlare sul nulla e ipotizzare miglioramenti che poi non ci sono stati, Guerini si è rassegnato con il passare delle settimane al ruolo dell’ottimismo istituzionale.

In realtà chi lo conosce sa con quale sofferenza abbia vissuto l’involuzione della squadra, senza avere un ruolo operativo per incidere in una situazione che finora ha travolto un allenatore (quasi due con Rossi) e un direttore sportivo. Ma chi conosce Guerini ha apprezzato le parole — questa volta dure e coraggiose — pronunciate a caldo sabato sera, dopo la storica, inaccettabile, oscena sconfitta contro la Juve. Ci ha messo la faccia lui. Riassunto: è giusto ora che il fango rotoli addosso a tutti, questo per Firenze non è solo un ko, è un oltraggio. E Guerini è uno che Firenze sa interpretarla, conosce la sincerità e l’orgoglio, a vent’anni ha giocato sotto Gigi Radice e poi Carlo Mazzone, ha segnato un gol nella finale di coppa Italia vinta contro il Milan nel 1975, è partito da qui per la sua carriera di allenatore (17 squadre) dopo l’incidente che lo ha costretto a lasciare il calcio a 22 anni. Sincerità e orgoglio non gli sono mai mancati. Gli serviranno ora più che mai.

(La Nazione)