"Finalmente la fine di questa stagione che ci resterà inchiodata all’anima - scrive Benedetto Ferrara su La Repubblica - non certo per il divertimento sul campo, è a un passo. Oggi a Milano la Fiorentina chiude la storia di mesi difficili, divisi tra il nulla, il dolore e l’orgoglio. Alla fine nel cuore resta un’esperienza di vita di quelle che ti cambiano dentro. Per il resto, però, poca cosa. D’altra parte a Pioli non era stato chiesto niente di speciale: nè gioco, nè divertimento, nè risultati esaltanti, ma semmai iniziare una storia di calcio giovane e, soprattutto, low cost.
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Il nulla, l’orgoglio e il grande dolore: chiude la stagione delle plusvalenze
Alle ore 18 finisce l'annata 2017/2018: il Milan per l'Europa, la Fiorentina per l'orgoglio dopo l'Europa League sfumata
"Tutto era cominciato chiudendo un ciclo e incassando milioni e milioni. Il come spenderli interessava il giusto, almeno stando ai fatti e ai risultati. Ma a Pioli andava tutto bene, anche perché era stato avvisato. Talmente bene da mettere su un ritiro senza giocatori, tanto che alla prima a San Siro la Fiorentina si è presentata in versione più o meno da spiaggia, regalando all’Inter una partita che più facile non poteva essere. Nel frattempo il bravo allenatore ha parlato con Diego, colui che tutto può, e ha cercato di rimettere le mani su una squadra tecnicamente moscia e senza terzini. La genesi alla fine ha creato una squadra normale interrotta da una tragedia da cui cercare di ripartire sulle ali dell’orgoglio. Una storia incredibile che ha unito tutti e sedato ogni polemica nel nome del capitano.
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