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Il Messaggero: vincere dando spettacolo, la filosofia di Paulo Sousa

Sousa è stato accostato alla panchina della Roma per la prossima stagione

Redazione VN

Chi lo conosce bene, ma bene davvero, racconta che ha tutto per gestire una piazza tumultuosa come quella della Roma. Perché - scrive Il Messaggero - è un allenatore colto e preparato e un uomo duro e decisionista. Chi ha avuto modo, invece, di valutarlo nel suo lavoro ricorda che la forza reale della Fiorentina in testa al passato campionato risiedeva innanzitutto nella testa del suo allenatore. Resta da capire, però, come mai mai Paulo Sousa non sia riuscito a dare continuità a quel rendimento, anche se la squadra viola ha chiuso al quinto posto. Colpa della società, va spiegando in giro lui. "Paulo ha creato un'opera d'arte", disse Spalletti nel marzo dello scorso anno palando della Fiorentina. "Quando ero disoccupato l'ho studiata, ma non ho ancora capito se dietro gioca a tre o a quattro, forse tre e mezzo, il virgolettato di un affascinato Lucio. Che guarda caso, nei mesi passati, ha schierato la sua Roma proprio con la difesa a tre e mezzo.

Accusato di essere un filo troppo logorroico, Sousa in realtà è un predicatore pragmatico. E il suo vangelo può essere riassunto in queste frasi: "La mia idea è di sviluppare una filosofia e un'identità di gioco che riflettano la storia del club e quella dei suoi tifosi, contribuendo così a plasmare il futuro. La considerazione più importante è vincere le partite, ma dobbiamo anche divertire, rendere il gioco piacevole grazie ai ritmi elevati, praticando il pressing, fino a costringere gli avversari a sbagliare. Questo è l'approccio che adottavo come giocatore e questo è l'approccio che continuerò ad avere, creando squadre che coniugano eleganza e aggressività".