Nel mondo degli egotici vanitosi attenti più all´immagine che alla sostanza, siano essi politici o allenatori, c´è un caso che stupisce per davvero. Ecco un uomo di calcio normale che se ne sbatte del look, che non cerca visibilità, che non studia strategia della comunicazione per conquistare le masse di fedeli o devoti. Uno con la gomma da masticare in bocca che si azzarda perfino ad ammettere (così accadde) di averci capito davvero poco. Per non dire di quando, dopo uno 0-5 da star male, arrivò a dire che era pronto a farsi da parte.
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Il “medio” che snobba i media. La virtù di Delio…
Il ritratto di un allenatore anomalo a cura di Benedetto Ferrara
Sì, dimissioni. Cioè quella parola che nessuno frequenta più da un pezzo. Per tutti ormai il concetto è ben diverso: se volete mandatemi via voi, fate pure, io allo stipendio non ci rinuncio. Invece no, Delio Rossi era pronto a discutere un veloce addio. Non per amore della resa ma perché stava sbattendo contro il muro di un labirinto del quale proprio non riusciva a vedere la via d´uscita. Il fatto è che Delio vola basso. Là dove non vola quasi più nessuno. E alla fine, in mezzo a difficoltà di ogni tipo, lui è riuscito a mettere insieme un manipolo di uomini per cercare la salvezza, trovando perfino due lampi di felicità imprevista: San Siro e l´Olimpico, due momenti di puro godimento, due diamanti nel deserto capaci di cambiare le carte in tavola. Già, perché non era mica così certo che Rossi restasse alla Fiorentina.
E forse al cento per cento non lo è neanche adesso, anche se Vincenzo Guerini, intervistato da Radio Rosa, ha dichiarato che Rossi non è un traghettatore e che Andrea Della Valle lo ha confermato. «Anche se - ha aggiunto poi il club manager - tutti noi dipendiamo dai risultati». Già. E non è un caso se nelle settimane scorse la società si è mossa sondando varie situazioni. Il tutto coordinato con la ricerca dei nuovi dirigenti a cui affidare la conduzione tecnica della società. La coppia Bigon-Mazzarri, esempio. E anche quella formata da Lo Monaco e Montella, uno dei tecnici più corteggiati. Perfino a Prandelli sono stati inviati dei messaggi. Piccoli accenni. E poi Pioli, altro nome messo sul piatto, magari insieme a Sartori, che lo aveva avuto al Chievo. Contatti, chiacchiere, scambi di punti di vista. Il tutto per cercare la soluzione migliore per il futuro, e tenendo ben presente che la conferma di Rossi resta la prima scelta. Insomma, medio-man Delio ha attraversato un fiume in piena senza pensare al suo ego ma solo a salvare la Fiorentina. A cose fatte tutto sarà più chiaro, anche il suo destino. Nel frattempo, nell´era del Mourinhismo e delle sue molteplici parodie, ecco come il tecnico della Fiorentina parla di se stesso. «Non sono triste. Sono una persona seria, che non fa proclami, non va nelle trasmissioni televisive. Non curo il look, non mi metto una cravatta in un certo modo... Però non sono triste, anzi... Addirittura credo di essere simpatico, a volte mi metto a ridere da solo... Forse è l´alzheimer... (risata)». Voto? Dieci.
Benedetto Ferrara - la Repubblica
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