Seppure cauto, il maestro pallido spagnolo è entrato nella partita storta di Cagliari aggiungendo il senso della sua classe. Il ritmo non s’insegna e Borja ce l’ha nel sangue. Per come si muove e anche per come non si muove: la scelta del tempo è fatta di percussioni e di pause, lui sa manovrarle con la naturalezza inevitabile di chi conosce la pozione magica. Forse, come Obelix, è caduto nel pentolone da piccolo. Il forzuto magro della Fiorentina porta in giro un’eleganza che prescinde dall’aspetto che francamente poco intimorisce di primo acchito, e anche di secondo: del resto Borja usa leggerezza e astuzia, non la forza. Passa accanto agli avversari e loro non se ne accorgono, almeno fino a quando capiscono quello che succederà dopo: quasi sempre cose interessanti, se c’è Borja di mezzo. Lungo preambolo per sottolineare anche a mentre fredda l’effetto maestro-spagnolo-pallido all’interno del fragilissimo contesto viola messo in mostra a Cagliari.
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Il magro più robusto del gruppo
Borja Valero è il vero insostituibile della Fiorentina (COMMENTA)
Una conseguenza che agisce anche sugli altri, se è vero che il Cagliari ha preso atto della novità fiutando per la prima volta il pericolo: e l’ampiezza del gioco chiesta da Montella è apparsa a tratti solo quando Borja è entrato al posto di Anderson. La Fiorentina ha preso un po’ di coraggio, ha cercato di ritornare se stessa seppure in gravissimo ritardo. Lampi e basta. La recente lesione muscolare ha consigliato a Borja di non forzare, né d’altra parte la squadra che gli girava intorno era quella giusta per sbarbare il Cagliari dalle sue posizioni. Morale: se la forza della Fiorentina è il gruppo, c’è qualcuno più insostituibile degli altri. Si chiama Borja, che in campionato ha giocato più di 1800 minuti. Più di lui solo Neto, poi Savic e Gonzalo. E se il gioco — come dice Montella — deve essere ampio, c’è qualcuno che ha il cervello e i piedi più ampi degli altri. Preservare perciò Borja, se possibile centellinarlo, senza approfittarsi della sua magrezza e accompagnarlo al meglio verso le fasi più importante della stagione.
Angelo Giorgetti - La Nazione
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