La Fiorentina riparte: che sia la volta buona? La vittoria di Verona è un fiore da non lasciare appassire in questo campionato viola del quale tutto si può dire meno che un’ultima parola, che è ancora da scrivere: continuità. Fin qui la squadra ha dato speranze e poi le ha negate ed è per questo che il rilancio con il Verona, al quale negli ultimi tre incontri la Fiorentina ha segnato undici gol, necessita di una conferma, anche se è già molto importante aver ripreso l’andatura corretta dopo averla smarrita. Partita strana, quella del Bentegodi, ma risultato giusto. Strana perché il Verona ha giocato con troppa discontinuità smarrendosi e poi riaffiorando e in questo modo confondendo un po’ i giudizi, mentre la Fiorentina ha avuto il merito di una superiorità tecnica e anche tattica che ha spalmato in modo più uniforme sul campo. E soprattutto c’è stata una voglia di fare risultato che è da ritenere l’aspetto migliore dei viola, dopo le ultime partite troppo molli e troppo anonime.
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Il gioco dei rischi e delle possibilità
La Fiorentina riparte: che sia la volta buona? La vittoria di Verona è un fiore da non lasciare appassire in questo campionato viola del quale tutto si può dire meno …
Montella ha fatto scelte indovinate. Quando una squadra vince si dice sempre così, ma se dietro la Fiorentina ha, per dirla con parole antiche, soltanto stopper (Savic, Gonzalo, Basanta, lo stesso Tomovic che è un terzino adattato) e se a sinistra ha soltanto ex terzini ormai diventati ali più o meno tornanti (Alonso, Vargas, l’infortunato Pasqual), forse non c’è altro da fare che assecondare le caratteristiche dei singoli, con tutti i rischi e le possibilità del caso, in un 3-5-2 che è anche da brividi. Ha sorpreso la scelta di Joaquin, quasi un ex considerato lo scarso utilizzo, ma lo spagnolo ha risposto bene ed ha costretto il Verona a tenere un centrocampista sempre in ripiegamento. Molti complimenti meriteranno Gonzalo e Cuadrado perché chi segna ha sempre ragione, ma fino a quando Toni ha avuto gambe Gonzalo ha incontrato i suoi problemi, mentre dalla Vespa, sarà per eccesso di stima, ci aspettiamo sempre di più.
Frase, quest’ultima, che vale soprattutto per Gomez, un po’ più vispo, ma soltanto un po’. Da notare, infine, che tra tutti i 28 giocatori schierati dalle due squadre (sostituzioni comprese) soltanto due erano italiani: gli ex viola Toni e Agostini. Con le nuove regole sarà ancora così?
Sandro Picchi - Corriere Fiorentino
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