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Il festival di Nardella Bella e Maria De Filippi ministra

L’incipit del Viola Pop di Benedetto Ferrara

Redazione VN

Sanremo è scivolato via senza lasciar traccia, un po’ come una giocata di Iakovenko in giornata sì. L’unica vera notizia sorprendente è che Ujfalusi ha chiuso la carriera nei Perturbazione, alla chitarra. La cosa era ignota ai più. Il pezzo forte di questo festivaldem oriented sarebbe dovuta essere la star dell’hip hop Piermatthew che, insieme alla band dei Rignano’s, era atteso per il lancio del nuovo singolo #staisereno rap, con la partecipazione ai cori della soul singer Nardella Bella (quella di “Montagne verdi” e “Cittadelle viola”). Purtroppo per gli organizzatori, l’artista non si è liberato in tempo, anche perché la trattativa con il Presidente della Repubblica non è stata uno scherzo. Gli scogli non sono stati pochi. La storia di Maria De Filippi alla cultura a Napolitano non andava giù. «Per la cultura serve uno con la barba» insisteva il presidente. Casualmente Dario Franceschini, tre stagioni con Veltroni, due con l’Albinoleffe, quattro con Bersani e poi passato a titolo definitivo alla polisportiva Renzi, si era nel frattempo fatto crescere la barba da intellettuale insofferente, anche per non farsi riconoscere dagli ex compagni di corrente.

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