stampa

Il derby di Cerci, l’ala che snobba la Signora

Torino-Fiorentina non è mai una partita come le altre. Oggi poi, al gemellaggio tra le tifoserie e i buoni rapporti tra le società, si aggiungono uno stadio Olimpico che probabilmente …

Redazione VN

Torino-Fiorentina non è mai una partita come le altre. Oggi poi, al gemellaggio tra le tifoserie e i buoni rapporti tra le società, si aggiungono uno stadio Olimpico che probabilmente registrerà il record di presenze stagionali, e un omaggio al Grande Torino. Entreranno in campo con le squadre infatti tre pronipoti di Dino e Aldo Ballarin, campioni granata scomparsi a Superga, e siederà in tribuna il nipote di Romeo Menti, anche lui morto nell’incidente aereo ed ex giocatore viola. Ma questo Torino-Fiorentina sarà anche la sfida tra due attacchi spuntati: da una parte le assenze di Rossi e Gomez, una coppia gol potenzialmente devastante, ma che ha potuto giocare poco insieme quest’anno, e dall’altra il forfait di Ciro Immobile. Il bomber granata, arrivato a quota nove gol in campionato comeAlessio Cerci, era uscito tra primo e secondo tempo nella sfida di Parma per infortunio. Allenatosi per tutta la settimana a parte, Immobile non è riuscito a recuperare. Logico che oggi gli occhi di tutti siano puntati su Alessio Cerci.

L’ex viola sente particolarmente questa sfida, dopo la parentesi sfortunata a Firenze conclusasi due stagioni fa, tanto che già lo scorso anno lasciò il segno in entrambe le partite con due reti. Scontato che voglia ripetersi, soprattutto al termine di una settimana complicata dal punto di vista ambientale. La sostituzione nell’intervallo del match contro il Parma è stata letta dai retroscenisti come il frutto di una lite negli spogliatoi, fino alla smentita del diretto interessato: «Ma non siete stufi di cercare sempre un caso?», ha detto Cerci a tifosi e cronisti. Il numero 11 granata è il giocatore che in serie A ha il miglior rendimento nel 2013 tra assist e gol. Naturale che sia l’oggetto del desiderio di molte squadre, italiane e non, per la prossima stagione. Voci al momento prive di fondamento parlano di un interesse della Juventus, ma Cerci per ora sembra avere in testa soltanto il Torino. Allo stesso modo Cairo ha più volte ribadito di volersi tenere stretto il gioiello che a molti tifosi ricorda i tempi di Gigi Lentini. Certamente le possibilità di continuare a vedere Cerci in granata anche la prossima stagione passano innanzitutto dal campionato attuale.

Per questo la sfida di oggi è importante: dopo un finale di 2013 da zona Europa, il Toro ha iniziato nel peggiore dei modi il nuovo anno, perdendo rovinosamente in Emilia. Molte certezze sembrano svanite all’improvviso. Una partita storta può capitare, ma se il settimo posto momentaneo sia frutto - come sembra - dei meriti di allenatore e squadra e non del caso si vedrà dalla prestazione di oggi. Contro una squadra tecnicamente superiore, macon assenze pesanti, l’undici di Ventura può rilanciarsi verso un campionato come a Torino non si vedeva da vent’anni. La sconfitta dell’Epifania contro i gialloblù ha lasciato il segno in uno spogliatoio euforico per gli ultimi risultati, riportando molti con i piedi per terra. Il lavoro fatto da Ventura fin qua ha portato risultati inimmaginabili appena due anni fa, e il riscatto granata ha soprattutto la faccia e lo scatto di Alessio Cerci, dato per finito e irrecuperabile a Firenze e rigenerato a Torino grazie a una cura che da geniale ribelle lo ha fatto diventare uomo, leader e possibile protagonista degli Azzurri nella spedizione mondiale in Brasile la prossima estate.

L’assenza di El Kaddouri, sommata a quella per squalifica di Vives, potrebbe lanciare dal primo minuto il neo acquisto Tachsidis, mentre si aspetta di capire il destino di Bellomo, talentuoso giovane che sembra non essersi ancora adattato agli schemi del mister. Per lui si pensa a una sistemazione in prestito in serie B, così come per Meggiorini, sfavorito nel ballottaggio con Barreto per sostituire Immobile oggi in attacco. Tutto il mercato granata è però appeso alla cessione di D’Ambrosio: Petrachi ha fatto capire che il terzino, scoperto quattro anni fa in serie C, andrà all’Inter soltanto alle condizioni della società granata, cioè in cambio di un trequartista di valore. Altrimenti resterà in Piemonte a scaldare la panchina.

Libero