Il Corriere dello Sport, attraverso la penna di Roberto Beccantini, commenta i numerosi dubbi arbitrali e un regolamento sicuramente poco chiaro. Tanti gli episodi presi in considerazione, anche quelli che riguardano la Fiorentina:
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Il commento: “VAR-icomio, dove i matti sembrano i medici”
Il commento sull'uso del Var e i casi arbitrali: "Siamo il Paese del «premesso». Premesso che la pedata di Dimarco a Bonaventura"
Siamo il Paese del «premesso». Nell’analizzare una vicenda, guai a dimenticare un fatto pregresso il cui oblio, non importa se accidentale, condurrebbe all’accusa di partito preso (e bieco). Nel censurare il diminutivo («rigorino») che la maggioranza maliziosa aveva dedicato al penalty lucrato da Victor Osimhen in Napoli-Empoli 2-0, Luciano Spalletti ha giocato d’anticipo: «Premesso che era netto [ops], era molto simile a quello che, contro di noi, fischiarono al Lecce». Premesso che la rete di Arkadiusz Milik in Juventus-Salernitana 2-2 era «bona» senza forse, a non citare il celeberrimo gol di Ramon Turone («bono», forse) si rischia la scomunica. La pedata di Federico Dimarco a Jack Bonaventura in Fiorentina-Inter 3-4 di ottobre sarebbe stata da rosso diretto, premesso il secondo giallo a Miralem Pjanic che Daniele Orsato non colse in Inter-Juventus 2-3 del 2018. Se per sbaglio, scartabellando in archivio, vi imbattete nella simulazione di Dries Mertens risalente a Fiorentina-Napoli 3-4 del 2019, ne scrivete ma avete poche righe e, per questo, non visitate i siti archeologici dei tuffi seriali di Juan Cuadrado, dai trampolini colombiani di Medellin alle piscine della maturità sabauda, la ricerca risulterà ambigua, mutilata. E, naturalmente, partigiana
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