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Il buon gioco, missione possibile

Montella segna il primo gol della stagione allontanando la parola «progetto», ormai abusata in questo strano calciomercato gestito da sceicchi o presidenti prossimi al fallimento. Lasciamo il termine a Ibra …

Redazione VN

Montella segna il primo gol della stagione allontanando la parola «progetto», ormai abusata in questo strano calciomercato gestito da sceicchi o presidenti prossimi al fallimento. Lasciamo il termine a Ibra («Ho scelto il Paris Saint Germain per il progetto») omettendo la busta paga mensile da un milione mezzo di euro. Quella che sta dietro la nascita della nuova Fiorentina — che oggi inizia il suo cammino ufficiale — è un’idea di «buon gioco» che sta alla base del suo allenatore. Montella ha smesso di fare gol da un anno e mezzo, questa estate per qualche giorno abbiamo avuto il sospetto che fosse lui il compagno ideale di Jovetic, in attacco.

Il «buon gioco» non vuol dire possesso palla ossessivo — quando si esagera sono dolori — nè lo scimmiottamento del tiki taka: il Barcellona ha impiegato trent’anni per usarlo come arma, ed il livello dei giocatori non è nemmeno comparabile. La società ha usato la testa dopo il 13 maggio (la fine del campionato scorso, sembra passato un secolo) e non si è fatta prendere dall’ansia di fare piazza pulita, operazione che ha richiesto tempo ma che sta già rendendo sotto il profilo dell’immagine. La Fiorentina non è ancora una squadra (ci sono troppi giocatori nuovi), mentre il gruppo sta dando i primi germogli. Rigore, disciplina, ingredienti semplici che i viola avevano smarrito.

Così la gente — quella innamorata veramente della squadra — ha iniziato a vederla sotto un’altra luce, lo scetticismo ha lasciato il posto alla speranza, per non dire all’ottimismo. Montella ha mostrato stile già a Moena (sguardo furbo e toni pacati), facendo rispettare le regole con argomenti da calciatore, molto più diretti ed efficaci. Chi si presentava a tavola con quaranta minuti di ritardo (un retaggio dell’anno passato?) lo ha fatto una volta sola, e poi mai più. L’ultimo acquisto (per ora...) è quel Pizarro sinonimo di buon gioco e correttezza, il capitano morale destinato a prendere per mano gli altri. Aiutatelo, aiutiamoli. Buon viaggio Fiorentina.

Paolo Chirichigno - La Nazione