Sette reti, i brividi dei ragazzini all'esordio, uno stadio praticamente tutto esaurito e il desiderio che questa gara non finisca più. Vincenzo Montella, alla prima del suo nuovo ciclo davanti a Commisso e Barone traveste la sua squadra varando una formazione inedita. Venuti a sinistra, Castrovilli nel mezzo, un tridente che complessivamente mette insieme 60 anni. E come scrive Repubblica, con la sfrontatezza della gioventù e un fiato apparentemente infinito, contro la solidità di un Napoli che proverà a recitare il ruolo dell’anti Juve. La Fiorentina gioca, palleggia, si diverte. Il centrocampo funziona, la difesa in qualche modo regge, l'attacco è imprevedibile. Sottil a destra crea scompiglio, Vlahovic si sbatte e prova ad aprire varchi per Chiesa. Nel momento migliore il Napoli pareggia e Dragowski non certo impeccabile, poi passa ancora in maniera quasi incomprensibile, con Mertens che cade a terra accusando un tocco di Castrovilli che però non c'è. Poi l'altalena della ripresa: Milenkovic, Callejon, Boateng, Insigne. Nel finale c'è tempo anche per l’esordio di Ribery e per una trattenuta di Hysaj sul francese al limite dell’area in pieno recupero: peccato, perché stavolta il finale avrebbe meritato un finale più lieto.
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Idee, grinta, gol e la sfrontatezza della gioventù: Fiorentina, che peccato
L'analisi di Repubblica su Fiorentina-Napoli
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