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I viola-spettacolo rialzano la testa

Tre gol e tre partite di fila: Udinese, Sampdoria, Salonicco. Alla salute (ce n’è sempre bisogno). Che bellezza ieri sera. Viene subito fatto di ricordare che la Viola si era …

Redazione VN

Tre gol e tre partite di fila: Udinese, Sampdoria, Salonicco. Alla salute (ce n'è sempre bisogno). Che bellezza ieri sera. Viene subito fatto di ricordare che la Viola si era presentata molto pallida in fatto di tiri porta, anzi emaciata. Montella aveva insistito a farle coraggio, cuore d'oro com'è, dopo che a Milano il gol di Ilicic in mezzo al nulla in attacco è ancora considerato un prodigio, o giù di lì. E' stato proprio di Ilicic, segno buono, il primo pallone da gol, preso però dal portiere, segno non buono, per dire.

Il fatto che l'Udinese onorasse la sua classifica lo ha dimostrato, diciamo così, con Di Natale: palo. Era una gran bella partita, niente a che vedere con quella di domenica scorsa a San Siro, Bella perché, come si usa dire, giocata. Ci voleva un gol che premiasse giustamente la Viola, e difatti eccolo con Babacar. Ora qualcuno dirà che siamo pignoli, ed va bene, mettiamola così, ma un rigoruccio per la Fiorentina l'arbitro lo aveva ignorato. La folta legione straniera dell'Udinese comprendeva, tra gli altri, il portiere greco Karnezis, il francese Heurtaux, il brasiliano Allan, il portoghese Fernandes, il colombiano Muriel. Il primo pallone buono nella ripresa? Ancora di Babacar. Dicesi pallonetto. Fatto sta che la Viola si faceva felicemente riconoscere. Ce n'era voluto, ma insomma Che bravura, Baba (car). nell'azione della seconda rete.

Questo sì che è calcio, merito anche di Cuadrado, Boja Valero, Pasqual, e non soltanto loro. Si fa prima dire alé Fiorentina, per un tre a zero, se permettete, quasi fantastico. Oppure, ha detto un telecronista: «roboante». Erano anni che nelle famiglie non entrava una esclamazione così.

Giampiero Masieri - La Nazione