Tanta gente in giro pronta a rientrare alla base, dove non troverebbe spazio. Tanta gente in grado di generare cassa o più probabilmente appesantire il monte ingaggi. Gran lavoro per Pradè e Macia, che dovranno gestire prestiti secchi, diritti di riscatto per la metà (il più spinoso è quello di Romulo) e compartecipazioni. Restituiti alle società di appartenenza Matri, Anderson e Diakité — poco aiuto dal mercato di gennaio — ora si tratta di governare l’onda di rientro dei viola.
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La Nazione: I rientri low cost nel mercato parallelo
Da El Hamdaoui a Iakovenko: giocatori da “piazzare”
Due casi su tutti: El Hamdaoui e Iakovenko che rientrano dal Malaga. Tredici presenze per il primo (3 gol) e solo sette per il secondo (1 gol). I loro contratti graverebbero su un monte ingaggi già abbondantemente sopra il budget, per cui la Fiorentina dovrà trovare ai due giocatori un’altra sistemazione. Ovviamente gradita. Possibilità di realizzo? Ognuno faccia i suoi conti. Meno complicato ricavare vantaggi da Alonso (una dignitosa mezza stagione nel Sunderland) e Vecino, che a Cagliari ha fatto intravedere qualità. Per Cassani e De Silvestri sarà possibile trovare una sistemazione, ma le opportunità di guadagno in presenza di stipendi elevati sono ridotte al minimo. Dovranno poi essere prese decisioni «funzionali» su giovani di probabile valore come Wolski, Bakic, Rebic, Matos.
A proposito di giovani è certo il rientro di «talenti» che hanno giocato in B o nelle serie minori. Fra questi Babacar, Piccini, Camporese, Bernardeschi, Agyei, Salifu, Acosty, Rozzio, Zohore, Bittante. Saranno tutti sotto osservazione a Moena, poi Montella e lo staff sceglieranno due-tre (o quattro) risorse interne su cui puntare. Consapevoli che aver segnato — per esempio — 11 reti in serie B (2 su rigore) è un bel modo di presentarsi. Ma poi bisogna confermarsi nel calcio vero, che di solito è un’altra cosa.
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