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I mancati cambi di Bologna e il problema “rosa corta”

Montella utilizza pochi uomini rispetto alle concorrenti per l’Europa

Redazione VN

«Ma cosa aspettava a cambiare Montella?», «Perché i cambi sono arrivati solo all'ultimo?». La sconfitta contro il Bologna, forse per la prima volta in questa stagione, ha generato critiche anche nei confronti dell'Aeroplanino. Il suo modo di gestire la rosa al Dall'Ara non è andata giù ai tifosi che gli hanno imputato buona parte della responsabilità. Ma se è vero che mentre Stefano Pioli dall'altra parte con le sosituzioni ha dato una marcia in più al suo Bologna, per analizzare le scelte di Montella è giusto soffermarsi sulla panchina a disposizione del tecnico viola. Perché a ben guardare ad eccezione di Romulo e Toni (impiegati fino a oggi rispettivamente 834 e 1074 minuti) dei restanti seduti accanto all'allenatore solo El Hamdaoui ha giocato fino a oggi più di 508 giri d'orologio (l'equivalente comunque di sole 5 partite e mezzo). Dietro di loro il vuoto. A partire dai nuovi arrivati Larrondo, Wolski, Compper e pure Sissoko arrivato a Firenze in evidente difficoltà fisica. Una rosa ridotta all'osso quindi, per le scelte del tecnico, ma anche per quelle della società che ha deciso di puntare con il mercato di gennaio già alla prossima stagione.

Un'anomalia questa, almeno tra le squadre che sono in lotta un posto in Europa. Dalla Juventus al Catania, e prendendo a riferimento i minuti giocati, nessuna squadra ha infatti impiegato meno giocatori. Se più o meno tutte le contendenti hanno puntato su un blocco stabile di 11-14 giocatori (la soglia di riferimento è quella dei 1000 minuti, che equivalgono 11 partite) è nelle seconde linee che il divario tra la Fiorentina e le altre aumenta considerevolmente. A Bologna ad esempio, senza gli infortunati Roncaglia e Mati Fernandez e lo squalificato Pizarro la rosa dei giocatori su cui ha puntato Montella in questa stagione era ridotta a soli 15 elementi. Troppo poco davvero per poter pensare di cambiare marcia in corso, vista anche la filosofia dell'Aeroplanino, restio a buttare nella mischia chi ancora non si è integrato negli schemi e nel gioco della sua Fiorentina. Un handicap però visto che le pretendenti a un posto in Europa hanno puntato in media su una rosa effettiva di 18 giocatori. Tutta un'altra possibilità di scelta e tutta un'altra panchina. Che in casa viola rischia di mostrarsi troppo corta, soprattutto nei momenti difficili. Quando le forze fresche possono decidere una partita.

Ernesto Poesio - Corriere Fiorentino