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I due estremi di una notte pazza

Angelo Giorgetti su La Nazione racconta i due estremi della partita di ieri in casa Fiorentina:   Da una parte il comandante Borja, esile e immenso, un gigante in un …

Redazione VN

Angelo Giorgetti su La Nazione racconta i due estremi della partita di ieri in casa Fiorentina:

Da una parte il comandante Borja, esile e immenso, un gigante in un corpo da Iniesta, dall’altra la maglia verde pallido di Neto. Dentro quell’involucro ondeggiava Norberto, battuto da Romulo e poi piegato da Iturbe. Piegato come le sue mani, peggior simbolo di fragilità per un portiere. I due estremi della partita viola _ il più forte, il più criticabile _ uniti nella serata più folle vissuta dalla Fiorentina nelle ultime settimane. Sette gol in un posticipo, eppoi di lunedì alle sette di sera: ma si può? Se anche Borja diventa goleador e segna una doppietta forse sì. (...) «Keep calm and pass to Borja»: sembrava che tutto lo stadio indossasse la maglietta, rilassandosi con la samba spagnola fatta di concretezza. Valero è tornato grande dopo la pausa contro l’Udinese, quando sembrava uno come gli altri e peggio degli altri riusciva a mostrare la sua superiorità, impantanadosi nell’ovvio.

Neto invece ha vissuto un’altra partita difficile. Parzialmente colpevole sul primo gol (respinta corta, ma troppi compagni in difesa hanno sottovalutato lo sprint di Romulo), ha valutato male il tracciante di Iturbe: partito in anticipo, ha opposto una resistenza che la forza del pallone ha mortificato. Due gol in quattordici minuti. Avrebbero potuto abbattere portieri ben più abituati allo stress da critica sospesa sulla testa, una lunga e conosciuta condanna fin dal ritiro estivo. La forza di Neto è stata ancora una volta quella di non abbattersi. Potrà bastare anche per superare il mercato di gennaio?

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