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I destini opposti di Jovetic e Viviano

L’emozione e l’entusiasmo del portiere, le espressioni del montenegrino che vorrebbe una grande Fiorentina

Redazione VN

Uno felicissimo di essere (finalmente) arrivato in viola, l'altro affatto convinto di dover rimanere. Viviano e Jovetic, due strade diverse che si incrociano in una calda giornata di fine luglio (anche ai 1.200 metri di Moena).

Quella del portiere-ultras inizia con autografi, cori, richieste di fotografie. Fuori dall'albergo prima, al centro sportivo poi. Nella tuta con il giglio rosso stampato sul petto si trova perfettamente a suo agio, per lui è un ritorno cercato, voluto a tutti i costi. Una tifosa gli chiede: «Come va?». E lui: «Ora meglio». Con il preparatore dei portieri Giulio Nuciari comincia a fare i primi tuffi sull'erba ad agguantare palloni (anche se non può giocare la partita contro il Verona). «Finalmente posso volare sotto la curva Fiesole», ha detto nelle sue prime ore da fiorentino alla Fiorentina. (...)

Stevan dopo il no «senza se e senza ma» di Adv alla cessione (anche per più di 30 milioni), si presenta agli allenamenti del mattino con l'espressione di chi gli hanno appena tolto un dente. «Ci dormirà su e sarà più sereno» è stato l'auspicio del patron viola nel chiudere le porte in faccia alla Juventus. Chiacchiera fitto per una decina di minuti con Montella nel cerchio di centrocampo, poi la solita concentrazione negli esercizi in palestra e fuori. Nessun gesto, nessun movimento fuori dagli schemi. Neanche sorrisi.

Nell'amichevole del pomeriggio gioca su tutto il fronte d'attacco: corre, dribbla, si impegna e mette la fascia da capitano quando esce Cassani. E si arrabbia anche con i compagni. Lui vorrebbe una squadra in lotta per traguardi importanti, la Fiorentina ancora non lo è. Anche se i rinforzi cominciano ad arrivare e Della Valle ha promesso novità in dieci giorni. C'è chi ipotizza a questo punto una sua uscita pubblica per riaprire almeno una finestra da cui ascoltare le sirene della Torino bianconera. Chissà, il ritiro precampionato è ancora lungo e con Ramadani (il suo procuratore) starà pensando alle mosse da fare. Intanto Jo-Jo continua a correre, con quella faccia un po' così. Che hanno quelli che vogliono andar via. E velocemente.

Antonio Montanaro - Corriere Fiorentino